"Jane Eyre" : nascita di un romanzo

Devo ringraziare Alessia e Irene del blog "Cipria e Merletti" per avermi invitata nel loro interessante progetto sulle sorelle Brontë.Infatti nelle prossime due settimane verranno postati svariati argomenti riguardo alle tre scrittrici inglesi.Seguiteci numerosi!



"Credete,perché sono povera,oscura,brutta e piccola,che io sia senza anima e senza cuore? Vi sbagliate! Ho un'anima come voi,e un cuore forse più grande del vostro! Se Dio mi avesse donato un po' di bellezza,e molta ricchezza,vi avrei reso difficile lasciarmi,come lo è ora per me lasciare voi.Non vi parlo attraverso le usanze e le convenzioni,neppure attraverso la mia spoglia mortale: è il mio spirito che si rivolge al vostro spirito;come se entrambi avessimo conosciuto la morte e fossimo ai piedi di Dio,noi due,uguali...come siamo!"



 La vita delle sorelle Brontë,solitaria e chiusa nel loro villaggio di Haworth fu rotta nel 1842,quando volendo perfezionarsi nelle lingue,per fondare una scuola*,Charlotte (1816-1855) ed Emily partirono per Bruxelles.
Assumendo il ruolo di allieve-insegnanti nel pensionato Héger,le sorelle si distinsero per la loro brillante intelligenza,in particolare Emily,mentre Charlotte trovò altro.
La maggiore delle sorelle Brontë si innamorò perdutamente del suo professore,Costantin Héger (1809-1896).Quest'amore non ricambiato provò fortemente Charlotte che rivelava senza pudori i propri sentimenti,nonostante l'osteggiamento dell' inviperita Madame Héger.
Con la morte della zia Elizabeth,le Brontë ritornarono a casa ma un anno dopo l'ostinata sorella maggiore si ripresentò nel pensionato per poi ritornare definitivamente delusa a Haworth enel 1844.
Elizabeth Gaskell ( 1810-1865,migliore amica di Charlotte) nella sua biografia "The Life of Charlotte Brontë" accennerà velatamente a questo amore proibito.

Costantin Héger


Nel 1847 cercò di pubblicare il suo primo romanzo "The Professor",ispirato alla propria vicenda personale,ma mentre i romanzi delle sorelle vennero accettati,il suo fu respinto e poté vedere la luce solo nel 1857.
Ma questo fu soltanto il preludio,Charlotte infatti,aveva da parte un altro romanzo "Jane Eyre",anche questo molto autobiografico,che fu pubblicato proprio in quell'anno,sotto lo pseudonimo maschile di Currer Bell.
Grande fu il successo di questo libro,da superare quello delle sorelle,si parlava con vivacità della trama:la storia d'amore tra un'istitutrice e il suo "sposato" padrone e si favoleggiava sull'identità dell'autore.
Nel 1848 Charlotte,svelò la sua persona,ancora più grande fu la scoperta di questa piccola donna venuta dallo Yorkshire.
William Makepeace Thackeray,(1811-1863)l'autore di "Vanity Fair",affermava che "la fanciulla da sola e in pochi mesi aveva ottenuto i consensi di critica e di pubblico che a lui erano costati dieci anni di lavoro".

Charlotte Brontë


Quello che rende "Jane Eyre" un classico della letteratura (anche se non un capolavoro),non sta tanto nella trama,semplice e scorrevole:una istitutrice** innamorata del suo padrone già si era vista nella "Pamela" del Richardson,ma si trova nella "sbandierata" indipendenza dell'eroina.
L'epoca vittoriana che voleva vedere la donna dolce ,sottomessa,asessuata,priva di scopi,cozza con la figura di Jane che esprime il suo desiderio,la sua sensualità,che si pone da pari a pari con l'uomo,che ha la forza di imporre la sua volontà contro l'universo maschile.
Jane inoltre,ereditando i beni dello zio,dispone a suo piacimento del del denaro e diventa alla fine indispensabile guida per l'amato.
Quella che ci ha lasciato Charlotte Brontë è la figura di una donna molto moderna,come d'altra parte era stata lei stessa.



* Il progetto della scuola fallì per mancanza di allieve.
** Il ruolo di Pamela in realtà era quello di cameriera.


Fonti:
"Jane Eyre",Oscar Mondadori.

Commenti

  1. Che storie affascinanti,
    starei ore a leggerle.
    Bel lavoro
    Un abbraccio
    Susy x

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  2. Ciao, come sempre molto ben fatto ed interessante. Di tanto in tanto c'è bisogno di leggere storie come quelle che ci hanno raccontato le sorelle Bronte, è vero non saranno capolavori della letteratura però affascinano. Mi ricordo il giorno in cui la mia mamma mi ha regalato Jane Heyre, la prima lettura "importante" e adesso vedo che lo legge la mia figlioccia che ha 15 anni...un fascino che non finisce! Ciao , a presto Antonella

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    1. Vero Antonella,la vita e i romanzi delle Bronte hanno un qualcosa di estremamente affascinante,c'è molto del gotico e moderno insieme.

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  3. Brava! Adoro le sorelle Bronte e Jane Eyre l'ho letto due volte e non so quante volte ho visto il film di Zeffirelli!
    La frase che hai pubblicato è una delle più belle del libro.
    n.b.: ovviamente adoro anche la zia Jane... .
    Baci e alla prossima
    Federica

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    1. Si quella frase è molto moderna,sembra scritta ieri....
      In realtà io adoro però di più la letteratura francese.

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