" Shakespeare & Co ",la storica libreria di Parigi

" In quella strada fredda spazzata dal vento,era un posto caldo,allegro,con una grossa stufa durante l'inverno,tavoli e scaffali di libri,libri nuovi in vetrina,e sulle pareti le fotografie di scrittori famosi,morti e viventi."
( " Festa Mobile ",E.Hemingway )




Sparse nel mondo vi sono molte librerie e biblioteche architettonicamente belle,originali,a volte stravaganti o assurde,ma ce n'è una che forse propriamente bella non è,ma ha la magia che solo una vera libreria può dare; un " Gotha " di libri che ogni accanito lettore morirebbe dalla voglia di visitarlo.
In questo posto sono passati grandi scrittori,è passata la grande letteratura allora proibita,è passata la storia; è la " Shakespeare & Co " di Parigi.


La " Shakespeare & Co " è oggi una delle mete principali dei turisti che ogni anno scelgono la suggestiva città di Parigi.Si trova al n° 37,rue  de la Boucherie,vicinissima a Notre-Dame e alla Senna.
Ma non è stata sempre questa la sua locazione.
Fu fondata nel 1919 da una emigrata statunitense,conosciuta già negli ambienti intellettuali parigini,Sylvia Beach ( 1887-1962 ),al n° 8 di rue Dupuytre.
Sylvia Beach era una donna molto particolare.viso vivace,finemente scolpito, occhi castani,capigliatura castana,allegra; amava ridere : " delle persone che ho conosciuto,nessuno è mai stata tanto gentile con me " disse Hemingway quando la conobbe.
Negli anni '20 divenne  ben presto celebre come luogo di ritrovo di artisti europei d'avanguardia e di espatriati americani come Ezra Pound ( 1885-1972 ),Francis S.Fitzgerald ( 1896-1940 ),Man Ray ( 1890-1976 ),Getrude Stein ( 1874-1946 ),James Joyce ( 1882-1941 ),Ernest Hemingway ( 1898-1961 ),che la menzionerà in uno dei suoi romanzi, " Festa Mobile " ( 1964 ) .


Sylvia Beach e James Joyce davanti alla libreria ( 1920 )

La Beach offriva ospitalità e libri ai nuovi scrittori emergenti,infatti all'interno,in un clima bohémienne,si trovavano ( e si trovano tuttora ) posti letto,armadi,lavandini,pentole,sale di lettura,tutto quello che poteva servire alla sopravvivenza delle genialità non ancora espresse dei futuri talenti letterari.
La statunitense era inoltre una acuta e attenta editrice : grazie a lei venne pubblicato " L'Ulisse " ( 1922 )  che Joyce non riusciva a far pubblicare,per l'originale stile narrativo poco compreso all'epoca.
Nel 1921 fu spostata al n° 2 di rue de l'Odéon,dove rimase  fino al 1941,quando anche la cultura,la libertà e le idee dovettero abbassare la testa,a causa dell'occupazione nazista in Francia.Così chiuse per sempre.
Ma come ogni ideale resuscitò.

Owen Wilson davanti alla libreria in " Midnight in Paris ".


Nel 1951,George Whitman ( 1913-2011 ),che non aveva nessuna parentela col ben più famoso Walt,aprì una libreria che chiamò " Le Mistral ",che però alla morte della Beach,prese definitivamente il nome di " Shakespeare & Co " in suo onore;riuscendo a farla divenire il fulcro del movimento artistico e letterario della " Beat Generation "; di qui passarono Allen Ginsberg ( 1929-1997 ) e William Burroughs ( 1914-
1997 ).
 Oggi la libreria è curata dalla figlia di Withman,Sylvia,degna omonima della prima,che favorisce eventi  e progetti come i " Sunday Tea ",incontri con gli scrittori.

La " Shakespeare & Co " non rappresenta solo un modello di libreria con il suo affasciante passato,ma è un monumento alla Letteratura e alle sue voci che nonostante tutto niente è riuscito a distruggere.
Se siete nei suoi dintorni anadatela ad omaggiare.


" Torneremo a casa e mangeremo qui e faremo un pasto delizioso e berremo il Beauve della cooperativa che si vede dalla finestra,là,col prezzo del Beauve sulla vetrina.E dopo leggeremo e poi andremo al letto a fare l'amore."
( Ibidem )



Sito : http://www.shakespeareandcompany.com/




Fonti :
" A Spasso per Parigi > Montmartre",C.Di Monte.
 " Festa Mobile ",E.Hemingway





Commenti

  1. Alcune città meriterebbero di essere visitate specificamente per tour letterari alla ricerca di angoli suggestivi come questo!

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  2. Che meraviglia! questa è l'idea di libreria per me, non gli odierni supermercati di libri che tra un po' venderanno pure la mozzarella.

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    1. Hai ragione non si danno più valore alle librerie o biblioteche.

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