" Festa Mobile ",il romanzo d'addio di Hemingway

" Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane,dopo,ovunque tu passi il resto della tua vita,essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile."
 ( E.Hemingway a un amico.1950 )

"At the Bar " ( 1920-29 ),Jean Louis Marcel Cosson



Il ventitré Aprile 1961 Mary Hemingway,sventò il primo tentativo di suicidio del marito. 
Ernest Hemingway ( 1899-1961 ),già da qualche anno soffriva di depressione,allucinazioni e nevrosi.La sua mente così ricca di pragmaticità e vivacità,non gli permetteva di buttare giù,sulla carta bianca,nemmeno più un rigo.
E' incredibile pensare come un uomo come Hemingway,robusto,sportivo e gioviale,dovette subire sedute di elettrochoc;tanto la sua mente era sconvolta.
Eppure sette anni prima aveva cominciato un libro,diverso dai precedenti : non c'era la guerra,i toreri,il mare,i boxer,ma lui,Hemingway.
Non comunque l'Hemingway scrittore pluripremiato,amico dei divi di Hollywood,l'appassionato sportivo,ma un giovane di venticinque anni,caparbio,ironico,a volte scorbutico,giornalista con prospettive di romanziere; nella Parigi cosmopolita degli anni '20.E' un'opera poetico-memorialistica zeppa di ricordi,sensazioni,episodi,incontri con i grandi personaggi dell'epoca,profumi e sapori di una capitale francese mondana e artisticamente attiva.
L'autore lo lascerà incompiuto.
Una bella mattina del due Luglio dello stesso anno,Hemingway si suiciderà con uno dei suoi fucili,ponendo fine alla sua logorante malattia.Il romanzo vedrà la pubblicazione solo nel 1964.
Il titolo," Festa Mobile ",verrà consigliato da un amico dello scrittore.vista la frase che compariva sul frontespizio del libro.

" A volte le piogge fredde e sferzanti la respingevano [ primavera ] tanto da darti l'impressione che non sarebbe mai venuta e che avresti perso una stagione della tua vita. "

Gli anni raccontati sono quelli che vanno dal 1921 al 1926,quando Hemingway,corrispondente del "Toronto Star " si recò a Parigi insieme alla moglie Hadley e il primo figlio Bumby.
Relativamente povero,ma con alcune conoscenze,riesce ad entrare nella società culturale parigina.
E ci porta attraverso i café,i ristoranti,le corse dei cavalli,le strade polverose e quelle eleganti della capitale;i suoi profumi e l'odore dei cibi.
Quest'opera non solo ci fa respirare la vita difficile e felice di quegli anni;ma anche lo sviluppo lavorativo dell'autore : il passaggio da giornalista a scrittore,l'amore per i libri ( in particolare la letteratura russa ),il suo metodo : scrivere alle prime luci del giorno,nei café,possibilmente senza essere disturbato, togliere dalle frasi qualsiasi voluta o fronzolo,usando un linguaggio semplice e sincero,non vuotando mai del tutto " il pozzo della fantasia ",per lasciarlo riempire,poi,il più velocemente.
E mentre l'opera prosegue,assistiamo alla realizzazione di quel che sarà il suo primo libro,"Fiesta ".

Passaporto di Hemingway,1923


Ne seguiamo passo dopo passo il suo corso,le sue battute d'arresto e gli spunti originali.
Quel che lo rende però affascinante e degno di essere letto e conosciuto sono soprattutto le descrizioni,preziosissime,degli incontri con i grandi artisti e intellettuali contemporanei.
In una carrellata vengono evocati Sylvia Beach ( 1887-1962 ),la disponibile proprietaria della libreria " Shakespeare e Co " ,il serioso e già affermato James Joyce ( 1882-1941 ),sempre dedito alla famiglia,il particolare scrittore inglese Ford Madox Ford ( 1873-1939 ),l'amico Ezra Pound ( 1885-1972 ),poeta e uomo generoso e protettore degli emergenti come T.S.Eliot,la grande amicizia con Gertrude Stein ( 1874-1946 ),mentore per tutti gli scrittori e pittori che si riunivano nella sua abitazione al 27 di rue de Fleurus.
Amicizia determinante per la carriera lavorativa di Hamingway;che lo aiutò a liberarsi dagli schemi del romanzo modello :

" ... e i critici che la conobbero [...] presero in parola anche gli scritti che non capivano a causa dell'entusiasmo che provavano per lei come donna,e per la fiducia che nutrivano nel suo giudizio. "

Colei che con quella frase fondò non solo una scuola di pensiero,ma uno stesso modo di vivere :

" Ecco che cosa siete.Ecco che cosa siete,voialtri - disse la signorina Stein.Tutti voi giovani che avete fatto la guerra.Siete una generazione perduta."

" ...Pensai che tutte le generazioni erano perdute da qualche cosa e lo erano sempre state e sempre lo sarebbero state."

A tal proposito,Hemingway,regala ben tre capitoli ad uno dei più grandi protagonisti di inizio '900,Francis Scott Fitzgerald ( 1896-1940).E ce lo presenta in modo poetico,amico dalla grande genialità e generosità,dalle visioni lungimiranti,dal linguaggio e dalla creatività estremamente moderni;devastato soltanto dall'alcool e dalla gelosia della moglie Zelda.

" Voleva che leggessi il nuovo libro,Il Grande Gatsby [...]A sentirlo parlare,non avresti mai capito quant'era buono,solo che lui,aveva nei confronti del suo libro il riserbo che hanno tutti gli scrittori non presuntuosi quando sono riusciti a fare qualcosa di molto bello [...] "

In questo lungo ritratto,l'autore,rivela tutta la sua stima e il rispetto per questo scrittore dalla sorte così comune alla sua.

L'amore per la moglie Hadley e Parigi,svaniscono in questa breve stagione, e sale tutta la nostalgia,il rimpianto di quando si era poveri ma felici,di quando si era giovani,attaccati alla vita,ricca di nuove esperienze e nuove illusioni,di quando tutto era possibile.Quel tutto si era esaurito nel Hemingway del 1961.
Un romanzo d'addio,che è un capolavoro per noi mai sazi di amore per la letteratura.

" Per Parigi non ci sarà mai fine e i ricordi di chi ci ha vissuto differiscono tutti gli uni dagli altri.Si finiva sempre per tornarci,a Parigi,chiunque fossimo,comunque essa fosse cambiata o quali che fossero le difficoltà,o la facilità con la quale si poteva raggiungerla.Parigi ne valeva sempre la pena e qualsiasi dono tu le portassi ne ricevevi qualcosa in cambio.Ma questa era la Parigi dei bei tempi andati,quando eravamo molto poveri e molto felici."







Libro :

" Festa Mobile ",E.Hemingway,Oscar Mondadori

Commenti

  1. Bella recensione di un libro interessante che da anni è nella mia "lista dei desideri di lettura".
    Un incipit in più per iniziarlo.

    Complimenti per il blog, ben fatto. pochi se ne trovano sul web

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    1. Grazie Ginevra! Si,è un libro fantastico,mi ha molto commossa.Molti pensano sia noioso;in realtà è una miniera ricca di sensazioni e ricordi della Parigi degli anni '20.

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  2. LIBRO STREPITOSO! Mi hai fatto venire voglia di rileggerlo. Quando ad ottobre scorso sono stata a Parigi non riuscivo a pensare ad altro che non fossero le immagini scaturite nella mia mente da questa indimenticabile lettura.

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