" Il Giardino dei Finzi-Contini ",Bassani
" Quanti anni sono passati da quel remoto pomeriggio di giugno? Più di trenta.Eppure, se chiudo gli occhi, Micòl Finzi-Contini sta ancora là, affacciata al muro di cinta del suo giardino, che mi gurda e mi parla."
" Il Giardino dei Finzi-Contini " è una di quelle opere italiane alla quale è stato riservato fin da subito un successo nientemeno mondiale,di critica e lettori,tanto da farne, nel 1970, una trasposizione cinematografica, nell'omonimo film diretto da Vittorio De Sica.
Il suo autore Giorgio Bassani ( 1916-2000 ), apparteneva alla media borghesia ebraica ferrarese che nel 1939 riuscì a laurearsi nonostante l'emanazione delle leggi razziali,e nel '43 fu catturato come militante antifascista, per poi tornare in libertà con la caduta del regime.
Nel dopoguerra ricoprì vari incarichi, tra cui, la vicepresidenza della RAI, e iniziò la sua carriera di scrittore.
" Il Giardino dei Finzi-Contini ", rimane la sua opera più brillante, la sua memoria e testimonianza sul periodo più brutto della nostra storia.
Il romanzo si apre nel 1957. Dove il Protagonista-narratore ( di cui non viene rivelato il nome*),
ritrovandosi in una gita nelle tombe etrusche di Cerveteri, ritorna con la memoria agli anni d'anteguerra, quando era giovane,ai giorni lieti passati nel giardino dei Finzi-Contini.
I Finzi-Contini appartenevano all'alta borghesia ebraica ferrarese; una famiglia riservata e chiusa, la cui casa, la" magna domus ",impenetrabile al mondo esterno, diviene ancor di più un luogo di ultima spensieratezza ed evasione dopo la promulgazione delle leggi razziali del '39. Qui infatti, il protagonista insieme ad alcuni amici,trascorsero i giorni tra chiacchiere, cene ed incontri di tennis con i generosi componenti della famiglia : il professor Ermanno, la moglie Olga, i figli, Alberto e Micòl.
Tema centrale del romanzo diventa l'amore impossibile del giovane perla bella e sfuggente Micòl.
Amore mai realizzato, visto quell'inquietudine e abbandono che porterà via la ragazza al suo triste destino, e la voglia di vivere e rinascita che salverà invece il protagonista.
Si tratta di una narrazione molto statica,lenta,in cui non c'è un vero fatto che muova o sconvolga l'esistenza dei personggi; è tutto appena sottolineato,pronunciato, come il governo di Mussolini, le leggi razziali, i divieti quindi per gli ebrei, la quotidianità di colpo interrotta, che tuttavia si vanno scontrare con la vitalità, la giovinezza,l'incantesimo delle ore trascorse nel giardino dei Finzi-Contini. La famiglia che viene ricordata con tanta ammirazione e rispetto.
E poi c'è la figura di Micòl.
Sicuramente fra i personaggi femminili più affascinanti della nostra letteratura. Bassani con Micòl Finzi-Contini ha inventato una donna esclusiva, e forse più vera, su cui bisognerebbe spenderci qualche parola.
La bella e ribelle Micòl, con la sua intelligenza,il suo portento, le volubilità,segreti, rapita, ineluttabilmente dal " il caro,il dolce,il pio passato ", diventa la donna che tutti gli uomini hanno amato, almeno una volta,nella loro vita,fuggevole e libera;idealizzata dall'innamorato confessa : " Sono anche io come tutte le altre : bugiarda, traditora, infedele...Non molto diversa da un'Adriana Trentini qualsiasi, in fondo."
Crudele il suo ideale sull'amore : " Io...io le stavo di fianco,capivo? Non già di fronte,mentre l'amore ( così almeno se lo figurava lei ) era roba per gente decisa a sopraffarsi a vicenda [...] da praticare senza esclusioni di colpe senza mai scomodare, per mitigarlo, bontà d'animo e onestà di propositi. "
Micòl rappresenta l'emblema di tutte le vite destinate a spezzarsi,rassegnata e travolta dai turbinii del mondo, senza prospettiva di futuro.
Prospettiva di futuro a cui si aggrappa invece il protagonista,aiutato dalle raccomandazioni del padre : " Nella vita, se uno vuol capire,capire sul serio come stanno le cose di questo mondo,deve morire almeno una volta..."
Nella sua rinuncia finale a Micòl,il giovane torna alla vita.
Amore, giovinezza, passione cozzano con la realtà dell'epoca;il passato anche quello, con il futuro,la memoria, il ricordo di milioni di morti...
" che il futuro,in sé,lei lo abboriva,adesso preferendo di gran lunga [...] il passato,ancor di più il caro,il dolce,il pio passato.E siccome queste,lo so,non erano che parole,le solite parole ingannevoli e disperate che soltanto un vero bacio avrebbe potuto impedirle di proferire,di esse,appunto,e non di altre,sia suggellato qui quel poco che il cuore ha saputo ricordare. "
* Forse l'autore stesso
Libro :
" Il Giardino dei Finzi-Contini ",G.Bassani,LaBiblioteca di Repubblica,2003
" The Little Gate of the Old Mill ",Henri Matisse |
" Il Giardino dei Finzi-Contini " è una di quelle opere italiane alla quale è stato riservato fin da subito un successo nientemeno mondiale,di critica e lettori,tanto da farne, nel 1970, una trasposizione cinematografica, nell'omonimo film diretto da Vittorio De Sica.
Il suo autore Giorgio Bassani ( 1916-2000 ), apparteneva alla media borghesia ebraica ferrarese che nel 1939 riuscì a laurearsi nonostante l'emanazione delle leggi razziali,e nel '43 fu catturato come militante antifascista, per poi tornare in libertà con la caduta del regime.
Nel dopoguerra ricoprì vari incarichi, tra cui, la vicepresidenza della RAI, e iniziò la sua carriera di scrittore.
" Il Giardino dei Finzi-Contini ", rimane la sua opera più brillante, la sua memoria e testimonianza sul periodo più brutto della nostra storia.
Il romanzo si apre nel 1957. Dove il Protagonista-narratore ( di cui non viene rivelato il nome*),
ritrovandosi in una gita nelle tombe etrusche di Cerveteri, ritorna con la memoria agli anni d'anteguerra, quando era giovane,ai giorni lieti passati nel giardino dei Finzi-Contini.
I Finzi-Contini appartenevano all'alta borghesia ebraica ferrarese; una famiglia riservata e chiusa, la cui casa, la" magna domus ",impenetrabile al mondo esterno, diviene ancor di più un luogo di ultima spensieratezza ed evasione dopo la promulgazione delle leggi razziali del '39. Qui infatti, il protagonista insieme ad alcuni amici,trascorsero i giorni tra chiacchiere, cene ed incontri di tennis con i generosi componenti della famiglia : il professor Ermanno, la moglie Olga, i figli, Alberto e Micòl.
Tema centrale del romanzo diventa l'amore impossibile del giovane perla bella e sfuggente Micòl.
Amore mai realizzato, visto quell'inquietudine e abbandono che porterà via la ragazza al suo triste destino, e la voglia di vivere e rinascita che salverà invece il protagonista.
Si tratta di una narrazione molto statica,lenta,in cui non c'è un vero fatto che muova o sconvolga l'esistenza dei personggi; è tutto appena sottolineato,pronunciato, come il governo di Mussolini, le leggi razziali, i divieti quindi per gli ebrei, la quotidianità di colpo interrotta, che tuttavia si vanno scontrare con la vitalità, la giovinezza,l'incantesimo delle ore trascorse nel giardino dei Finzi-Contini. La famiglia che viene ricordata con tanta ammirazione e rispetto.
E poi c'è la figura di Micòl.
Sicuramente fra i personaggi femminili più affascinanti della nostra letteratura. Bassani con Micòl Finzi-Contini ha inventato una donna esclusiva, e forse più vera, su cui bisognerebbe spenderci qualche parola.
La bella e ribelle Micòl, con la sua intelligenza,il suo portento, le volubilità,segreti, rapita, ineluttabilmente dal " il caro,il dolce,il pio passato ", diventa la donna che tutti gli uomini hanno amato, almeno una volta,nella loro vita,fuggevole e libera;idealizzata dall'innamorato confessa : " Sono anche io come tutte le altre : bugiarda, traditora, infedele...Non molto diversa da un'Adriana Trentini qualsiasi, in fondo."
Crudele il suo ideale sull'amore : " Io...io le stavo di fianco,capivo? Non già di fronte,mentre l'amore ( così almeno se lo figurava lei ) era roba per gente decisa a sopraffarsi a vicenda [...] da praticare senza esclusioni di colpe senza mai scomodare, per mitigarlo, bontà d'animo e onestà di propositi. "
Micòl rappresenta l'emblema di tutte le vite destinate a spezzarsi,rassegnata e travolta dai turbinii del mondo, senza prospettiva di futuro.
Prospettiva di futuro a cui si aggrappa invece il protagonista,aiutato dalle raccomandazioni del padre : " Nella vita, se uno vuol capire,capire sul serio come stanno le cose di questo mondo,deve morire almeno una volta..."
Nella sua rinuncia finale a Micòl,il giovane torna alla vita.
Amore, giovinezza, passione cozzano con la realtà dell'epoca;il passato anche quello, con il futuro,la memoria, il ricordo di milioni di morti...
" che il futuro,in sé,lei lo abboriva,adesso preferendo di gran lunga [...] il passato,ancor di più il caro,il dolce,il pio passato.E siccome queste,lo so,non erano che parole,le solite parole ingannevoli e disperate che soltanto un vero bacio avrebbe potuto impedirle di proferire,di esse,appunto,e non di altre,sia suggellato qui quel poco che il cuore ha saputo ricordare. "
* Forse l'autore stesso
Libro :
" Il Giardino dei Finzi-Contini ",G.Bassani,LaBiblioteca di Repubblica,2003
Ironia della sorte, oggi ci troviamo entrambe a parlare di libri con cui ci siamo scontrate a scuola e che dovremmo rivalutare: lessi Il giardino dei Finzi contini il primo anno di liceo e la lentezza della narrazione e forse questa maturità del tema, unite alla totale assenza di una guida da parte dell'insegnante, me lo fecero odiare. Rivalutato in parte dopo l'ascolto della testimonianza della figlia di Bassani (anni dopo, sempre a scuola e con un'altra insegnante) e con la visita a Ferrara e al cimitero ebraico, rimane comunque uno dei libri che devo riprendere, nella speranza di poterlo amare come tanti lettori fanno.
RispondiEliminaE' vero anche il momento in cui leggi un libro è a volte fondamentale...Se te lo impongono,se te lo fanno capire a dovere...Bello il tuo ricordo.Dovrebbero scrivere un libro già sui ricordi che si hanno dei libri!
EliminaDevo dire che questo non è un libro che mi attira.. a dispetto di tutte le altre cose interessanti che ho letto in questo tuo meraviglioso blog. Sono anche passata per augurarti buone feste ^^ .
RispondiEliminaA presto ... Dream Teller ^^
In effetti il guaio è che è molto lento,capisco che non piaccia a tutti! Buone feste anche a te cara!
EliminaOrlando Serpietri
RispondiEliminaIspettore Onorario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Presidente del Movimento
"CENTO ARTISTI PER IL MONDO"
Invita (costo zero) tutte le categorie degli Artisti, Scienziati, Cultori dell’Arte e Artigiani a, promuoversi Fondatori e sostenitori del Nuovo Rinascimento Intellettuale “ILLUMINATI E CREATIVI” catalizzatori del cambiamento Culturale, un vero atto di fondazione Sociale dal’Italia in tutta Europa.
Adesioni rivolgersi al Presidente Orlando Serpietri: orlandoserpietri@alice.it
Lettura del documento: http://centoartistiunitiperilmondo.blogspot.it/
Ho fatto un po' fatica all'inizio, ma superata quella parte bisogna ammettere che è un notevole romanzo, il successo è meritatissimo...
RispondiEliminaLa figura di Micòl è molto forte.