"La Bella Estate" di Cesare Pavese

"Eppure con Guido sarebbe stato bello anche nei prati.
Ginia ci pensava sempre.Malediceva la neve e il gran freddo che non lasciavano far niente, e pensava, stordita dal piacere, alla prossima estate che sarebbero andati in collina, che avrebbero passeggiato di notte, che avrebbero aperte le vetrate."


"Terrazza del Caffè la sera, Place du Forum, Arles" (1888), V.Van Gogh

Giugno 1950, Roma
Nello splendido scenario di Villa Giulia, un uomo magro,dal viso mesto, riceveva il premio letterario più prestigioso d'Italia, "il Premio Strega", istituito tre anni prima da Maria e Goffredo Bellonci.
Era Cesare Pavese ( 1908-1950), accompagnato dall'amica Doris Dowling.
Pavese era un affermato traduttore e scrittore di poesia e prosa, direttore editoriale della casa editrice Einaudi,dalla vita solitaria.
Il premio fu vinto grazie alla trilogia de "La Bella Estate" che comprendeva l'omonimo racconto, " Il Diavolo sulle Colline""Tra Donne Sole", pubblicata per la prima volta nel novembre dell'anno precedente.
Nonostante quest'ultima gratificazione e le numerose porte aperte nel mondo letterario e non solo, Pavese non provava più alcuna soddisfazione nella sua vita privata.
Il suo pessimismo, la sua vocazione al suicidio, le vicende passate legate all'arresto sotto il fascismo,
che caratterizzava le sue opere, si concretizzava nella sua esistenza, tra depressione e bisogno d'amore.
Proprio in quell'anno ebbe l'ultima rottura sentimentale con una donna,l'attrice americana Costance Dowling ( 1920-1969 )* che lo aveva illuso.

Il primo racconto, il più bello e significativo della raccolta, ambientato a Torino, è la storia di una giovane popolana, Ginia, innocente ed ingenua, che passa le sue giornate tra il lavoro in atelier e le faccende di casa.
Dopo una estate carica di illusioni e sogni,conosce Amelia, più matura e più scaltra, che la introduce in un mondo di squallida bohème.
Si innamora di un pittore,Guido, da cui si lascia sedurre e iniziare alla vita, per poi restare ingannata e disillusa.
Pavese con Costance Dowling

In questo delicato racconto,quella di Ginia parte come una metafora della vita; da una irripetibile estate piena di aspettative ad un inverno che ne svela tutti gli inganni.
Pavese descrive con dolcezza e cura,  la giovinezza smaliziata e semplice,su cui di colpo imperversano i primi turbamenti e la sensualità, forte e prorompente, che segna il passaggio dall'adolescenza ad una dolorosa maturità, poiché la consapevolezza della scoperta, altro non può portare che ad un inevitabile destino.Non c'è gioia,non c'è amore, solo rassegnazione e inquietudine.

"Si divertiva a pensare che l'estate che aveva sperato, non sarebbe venuta mai più..."


26 Agosto 1950, Torino
Dopo il premio, Cesare Pavese ritorna a Torino.Qui sempre più insofferente, si uccide con una forte dose di barbiturici, in una stanza dell'albero "Roma".
Verrà sepolto qualche giorno dopo senza commemorazione religiosa perché ateo e suicida.

"Perdono a tutti, e a tutti chiedo perdono.Va bene? Non fate troppi pettegolezzi."

Anche l'estate di Pavese era finita.


M.P.



*Sorella di Doris.


Libro :
"La Bella Estate", C.Pavese,Einaudi

Commenti

  1. E dunque si tratta di una raccolta di racconti... bene, questo mi attira molto, così come Tra donne sole, che sono andata a rivedermi nel post linkato. Come sai, ho rivalutato Pavese con la lettura di Una casa in collina e Natalia Ginzburg me lo ha fatto sentire ancor più vicino, nell'affetto sincero con cui lo presenta, facendone quasi l'eroe culturale italiano (un eroe in sordina, ma pur sempre eroe). Devo conoscerlo meglio, anche perché, se mi capiterà nei prossimi anni la fortuna di insegnare in una 5^, vorrei vendicare il romanzo del Novecento, ingustamente compresso fra i soli nomi (pur validissimi) di Svevo e Pirandello.

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    1. Infatti Cristina il Novecento letterario italiano è costellato di tante figure che ingiustamente non vengono nemmeno menzionate, ed è un grave errore per la nostra cultura italiana,perché è il nostro passato.Condivido la tua sfida!

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  2. Di questa trilogia avevo letto "Il diavolo sulle colline", che per molti aspetti mi aveva colpita. Senza dubbio la completerò leggendo gli altri due libri che la compongono, visto che Pavese ha già riscosso più volte il mio apprezzamento. Visto che non se ne parla molto in giro di questo autore, mi fa piacere trovare altri suoi estimatori ;-)

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    1. Infatti è un gran peccato che si parli così poco di Pavese, che oltre ad essere stato un gran scrittore e poeta, dobbiamo a lui la conoscenza dei più grandi romanzieri americani del Novecento,come Fitzgerald, Hemingway, Dos Passos...

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