Elizabeth Ratcliff : la cameriera artista.


Come lo scorso anno, anche questo voglio inaugurarlo con post sull'arte o meglio su una figura poco conosciuta e lontana dal nostro paese e dalle nostre tradizioni eppure degna di essere appresa come io stessa ne venni a conoscenza.

Ad Erddig, nel Galles, una tranquilla e rigogliosa cittadina fuori Londra, si trova una dimora storica da sempre ritenuta dagli inglesi una delle più belle.
Essa apparteneva ad una importante famiglia del posto, gli Yorke, che portarono avanti la ricca tenuta fino al 1973, quando la National Trust, una organizzazione che ancora oggi si occupa del patrimonio artistico del paese, la rilevò.
La casa oltre presentare un arredamento lussuoso con mobili d'epoca, vanta una collezione unica e magnifica di oggettistica, tessuti, ricami e quadri di raro valore.
Caratteristica curiosa è invece la galleria dei ritratti, ma non dei signori, bensì degli inservienti che si avvicendarono nella casa, ognuno con sotto una frase o poesia a ricordarne la memoria; una tradizione che rimarcava la benevolenza e il rispetto degli Yorke verso i propri domestici.
Ma tra i vari ritratti che si susseguono, manca quello di una donna. Questa non fu per la famiglia solo una cameriera, come si potrebbe credere, altresì una artista di grande talento quanto mai se ne sarebbe trovato in una umile donna di servizio : Elizabeth Ratcliff.


Poco si conosce della vita di Elizabeth Ratcliff : nacque nel 1735 da un orologiaio e divenne ben presto cameriera personale di Dorothy Yorke, nata Hutton, sposa di Simon Yorke I di Erdigg.
Sotto la dinastia degli Hannover, le donne non avevano il potere o il diritto di realizzarsi in un campo letterario o artistico, tanto più di umili origini. Essa poteva esprimersi con tacita sottomissione solamente all'interno della propria casa.
Nonostante ciò, gli Yorke capirono il valore della loro cameriera attraverso le sue creazioni di ritratti, disegni, modelli, ricami e copie di lavori di Van Dyke e Drouais.
Pagarono per fornirle una educazione più completa e "Betty la piccola", come veniva chiamata, ringraziava la veneranda famiglia esprimendo il suo genio artistico nelle lavorazioni di oggetti preziosi e di difficile e complicata realizzazione. Nel corso degli anni le commissionarono numerose opere, che ne andavano poi vantando nella cerchia di amici e familiari. Le sue abilità divennero fonte di discussione e apprezzamento nella zona.
Nel 1767 completò nientemeno che una pagoda cinese di cinque piani, con campanellini agli angoli, pietre colorate e vetro come decorazioni e mica e madreperla per la base; tutto su modello di quello a Kew Gardens.



Quantunque il progetto più ambizioso e scenografico fu compiuto nel 1773, quando riuscì a ricreare le rovine del tempio del Sole a Palmira. 
In una atmosfera decadente e romantica, si stagliano le rovine del sito di Palmira : il tempio di Bel, qua e là resti di colonne, tutto rappresentato in modo realistico e al tempo stesso sognante. Anche questo in mica e madreperla. Impressionante fu l'accuratezza dei dettagli e della lavorazione.
Elizabeth si ispirò ai disegni, allora molto conosciuti, del disegnatore Robert Woods e alle prime scoperte del sito archeologico.



Gli Yorke furono fieri dell'opera tanto che chiamarono un famoso artigiano per costruire una teca tale da proteggerne il prezioso modello.
In molti a Erddig vennero ad ammirarlo. Per "Betty la piccola" fu l'apice del suo successo.
Ma la storia di Elizabeth non si concluderà in una sfolgorante carriera : pur occupando una posizione considerevole per l'epoca, rimase sottomessa al proprio ruolo.
In una lettera di Lady Yorke al figlio, risalente al 1768, lamentava la sfrontata superbia di Betty ( pur comprendendo le sue doti ), e gli innumerevoli lavori domestici di cui non sapeva più occuparsi, senza l'aiuto costante di lei, troppo immersa nell'arte.
Alla morte di Lady Yorke, nel 1787, ricevette una generosa rendita e di lei non si seppe più nulla.
Se ne andò in un angolo dimenticato della storia come altre donne artiste del passato.





M.P.



Erddig National Trust


Commenti

  1. Wow, che storia affascinante! In questo periodo mi sono abbastanza lasciata prendere dalle vicende di famiglie come questa (colpa di Downton Abbey), che come dimostra questo tuo articolo sono davvero piene di storie e di sorprese.

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    1. Adoro le vicende familiari e le storie dimenticate come questa ;-)

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  2. Beh, se questo è l'inizio dell'anno, non oso immaginare quanto sarà entusiasmante il seguito: trovo che sia uno dei tuoi migliori post e adoro la tua dedizione nel portare alla luce i talenti di tante donne offuscate dalla storia! :)

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    1. Grazie Cristina... detto da te è un onore,faccio quel che posso!

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  3. Gli Yorke erano sicuramente illuminati. Un talento come quello della Ratcliff non poteva andare perso...peccato per la sua scomparsa finale. Mi sarebbe molto piaciuto un finale lieto, magari con l'inizio di una dinastia di artisti e artiste (soprattutto) con il suo cognome.
    Anche se...non possiamo poi sapere se ebbe davvero una famiglia o no. Magari diede davvero nascita ad una dinastia di artisti, anche con nome diverso.
    Questi sono i misteri che mi appassionano maggiormente. Grazie di questo bel post su una figura così interessante.

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    1. Grazie per il complimento Loredana. Sicuramente la figura della Ratcliff ci fa capire quanta poca considerazione aveva la società per le donne ( ricche o povere che erano ), che volevano farsi conoscere come artiste o letterate o intellettuali.

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  4. Ho visto un programma in TV su Rai 5 qualche tempo fa che ne parlava. Grazie per aver condiviso con noi questa storia, è sempre bello parlare delle donne che hanno fatto arte ma sono rimaste sconosciute. Buona giornata :)

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    1. Grazie mille Paola, infatti proprio su quel canale ho scoperto questa storia e mi sono quindi documentata.

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  5. Ciao, articolo stupendo. Come sei venuta a conoscenza di questa artista. Hai un libro da suggerirmi? Sul sito non ho trova la storia di Betty ;(

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  6. Ciao, articolo stupendo. Come sei venuta a conoscenza di questa artista. Hai un libro da suggerirmi? Sul sito non ho trova la storia di Betty ;(

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    1. Grazie mille! Guarda io ho conosciuto questa storia grazie ad uno speciale andato in onda qualche anno fa su Rai5 "Quattro secoli di arte al femminile". Di libri in proposito non ne conoscono pero ti posto due siti a riguardo. https://www.vam.ac.uk/blog/news/betty-ratcliffe-a-unique-eighteenth-century-designer https://www.nationaltrust.org.uk/erddig

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