"Quattro casi per Hercule Poirot" di Agatha Christie

 <<La natura umana si ripete più di quanto ci immaginiamo. <<Il mare>> soggiunse pensosamente <<è infinitamente più vario>>.




L'afa piombata a Roma è sopraggiunta con una asprezza ancora più oppressiva, alla quale si aggiunge una seconda estate di pandemia ancora molto problematica. Il risultato è uno stato di svogliatezza e stordimento che per chi soffre la stagione estiva (e rimane nella Capitale) può trovare soccorso nell' onnipresente condizionatore e nella  lettura di un libro che sappia svegliare e stimolare "le celluline grigie". 
All'occorrenza un giallo ( racconto o meno che sia) di Agatha Christie (1890-1976) ne soddisfa pienamente il bisogno, e l'ultimo letto a proposito in questo fine luglio è stato "Quattro casi per Hercule Poirot", quattro lunghi racconti dove compare il celebre investigatore belga chiamato a risolvere casi all'apparenza di difficile comprensione. 
Pubblicata nel 1937 la raccolta risente del complesso momento storico e politico di  una Europa in subbuglio, pronta ad attraversare l'anticamera di quei primi tempi bui che da lì sarebbero presto emersi.


Il libro si apre con il racconto "Delitto nei Mews", dove durante i festeggiamenti per la ricorrenza celebrativa del "Guy Fawkes Night", in un Mews¹ di Londra viene rinvenuto il corpo di una giovane vedova, la signora Allen, apparentemente morta per sua stessa mano. 
Hercule Poirot questa volta spalleggiato dall'ispettore Japp di Scotland Yard ripercorre il passato, le relazioni sociali che la donna ingenuamente intratteneva, la psicologia dei vari sospettati, arrivando ad una soluzione più che mai semplice nonostante vari depistaggi.
Viene optato in questo caso del motivo della camera chiusa e come arma la rivoltella inserendoli nel contesto di un crimine particolare e non conforme con i canoni del classico giallo inglese. Ma qui la Christie sembra quasi ammonire, di sottofondo, sui limiti che l'essere umano non può valicare o porsi come entità suprema per i propri sentimenti o influenze personali, a discapito della giustizia e della verità.
 "Un Furto Incredibile" si colloca all'interno della politica e dell'alta aristocrazia. Ad una lussuosa festa notturna organizzata dal milionario e politico Lord Mayfield che ha raccolto intorno a sé tutto il bel mondo inglese, scompaiono improvvisamente degli importanti documenti del padrone di casa, relativi al progetto di un nuovo tipo di bombardiere capace di dare la supremazia dell'aria alla Gran Bretagna: tutti gli ospiti, pur con le loro beghe, possiedono dei validi alibi ma solamente Hercule Poirot, chiamato di gran fretta, andando per astuzia ed esclusione riesce a ricostruire il misfatto, non privo di intrighi politici e spionaggio.
Il racconto si dispone come spy-story, genere già affrontato dalla giallista in più occasioni e sebbene qui non venga trattato il classico omicidio la suspense rimane sempre alta, aiutata anche dall'eterogeneità dei personaggi non proprio smaliziati. Il rimarcato sfondo politico intessuto di conflitti e vantaggi personali preavvisa con nero sarcasmo le future fratture diplomatiche e lotte per l'egemonia mondiale pronte ad aprirsi con la più tremenda tra le guerre.
Nel terzo racconto "Lo Specchio del Morto"² si sviluppa seguendo il classico giallo all'inglese: ancora una volta la camera chiusa e l'uso della rivoltella. In una splendida campagna inglese Sir Gervase Chevenix-Gore, un arcigno aristocratico fissato con la purezza dei suoi antichi natali e legato ad un modo di vivere obsoleto e patriarcale, viene ritrovato morto, con un colpo alla tempia nel suo studio. I parenti presenti nella villa credono al suicidio, viste le eccentricità sempre più incontrollabili del capofamiglia ma non è dello stesso avviso l'ospite  illustre del soggiorno, Poirot che comincia a scavare nella complessa rete di dissapori, angustie e rancori dei vari sospettati. La morte di Sir Gervase diventa il simbolo dell'ormai tramonto di un'epoca.

David Suchet in Poirot


Nell'ultimo testo "Triangolo a Rodi" Hercule Poirot in un raro momento di vacanza tutto mediterraneo approda nella luminosa isola di Rodi, approfittando del poco affollamento della bassa stagione di ottobre. Quel che dovrebbe essere una pausa dalla scena criminale si rivela un ulteriore caso da risolvere. Sotto i suoi occhi e di quelli dei pochi turisti si svolge il dramma di un  triangolo amoroso dove due uomini si contendono le grazie della bella ereditiera Valentine Chantry. Ma alla passione subentra quasi prevedibilmente un brutto affare di omicidio. L'investigatore belga è l'unico a notare un triangolo amoroso del tutto diverso da quello così palesemente portato in scena e dall'immaginario a cui è abituato il lettore. 
La bellezza e l'abilità riscontrata in questo racconto sta, più che nella risoluzione, nella descrizione di un'atmosfera di vacanza, di sole e mare, di un luogo magnifico che si trasforma sotto gli istinti degli esseri umani in uno sfondo di sciagure e miserie.

L'elemento cruciale di ogni racconto (ma come  tutte le opere della scrittrice inglese) non si esaurisce nel puro omicidio ma nell'esposizione del dramma che entra in scena. Con una prosa semplice e lineare che si fa acuta e ampia nel complesso reticolo di legami che intercorrono tra i personaggi, la Christie esplora nella psicologia e nell'animo di ogni singolo individuo, dando la doverosa importanza ad uno spazio e ad un tempo che, sebbene non palesi, inquadrano il testo in un livello quasi vicino al romanzo vero e proprio.
Estraniando il colpevole, ci si rende conto che nessuno dei personaggi rimasti può considerarsi innocente: nessuno in fondo si salva e la stessa risoluzione del caso non porta il lettore a nessun conforto ma ad una amara riflessione sulla natura umana.



M.P.





¹ Mews, serie di stalle con una abitazione costruita al piano superiore.
.² Ricompare qui il personaggio di Mr Setterthwaite protagonista già di una insuperabile raccolta di racconto sotto il titolo di "Il Misterioso Signor Quin".









Libro:

"Quattro Casi per Hercule Poirot", A. Christie, Mondadori.






Commenti

  1. Anche per me in estate si fa sentire il richiamo dei gialli, anche se non ho trovato quest'anno il coraggio di affrontare la monumentale opera di Conan Doyle su Sherock Holmes, che mi ero riproposta di leggere da mesi. Della Christie ho letto solo Dieci piccoli indiani, ma vorrei proprio provare con Poirot...

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    1. Di Doyle ho apprezzato tanto "Il Mastino dei Baskerville", un giallo d'atmosfera tra allucinazioni e leggende! Veramente intrigante. Di Poirot ci sono tanti libri altrettanto belli ma lo stesso vale per Miss Marple.

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