Anche questo è il nostro tempo.




<<La vita, l'amore ai tempi del coronavirus>> è il maggior slogan di queste ultime settimane, citando il famoso romanzo di Gabriel García Márquez, dove un amore a lungo inseguito si scontrava con la malattia del suo tempo, quasi ad indicare come, nonostante tutto, guerre, disgrazie, epidemie, la vita vada avanti.
Dopo l'ultimo decreto voluto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri inteso a blindare tutta l'Italia per l'emergenza del coronavirus, anche Roma si è svegliata questa volta con assalti ai supermercati, mascherine e guanti scrupolosamente indossati, poca voglia di parlare in una strana atmosfera romana che stride con la sua primavera anticipata.
Le iniziative sono tante e varie e si rincorrono di minuto in minuto, volte a promuovere e convincere le persone a stare più tempo in casa.
Sento dall'assordante rumore del trapano del mio vicino che il messaggio, almeno nel mio condominio, sia stato recepito ma fra le tante necessità inaspettatamente virtuose o passioni a lungo accantonate da chissà quanti italiani, io ho preferito rivolgermi a quello che credo mi faccia sentire meglio, leggere.
Per chi ama la lettura o abbia voglia di incominciare, a cuor leggero, un libro durante questo isolamento forzato e sensato ( e a tal proposito cito i meritatissimi articoli di Athenae Noctua "In quarantena meglio aprire un libro che i social"   e di Ipsa Legit "Libri al tempo del virus" ) questo è il momento per dedicarsi all'otium letterario dove cercare divago e conforto, e se nel passato era la migliore giustificazione trovata dagli imperatori romani per allontanare il comune cittadino dalla scena politica, in tempi recenti questo è un modo per prendersi cura di se stessi.
Convivendo con questa emergenza così preoccupante, ho pensato che continuare a scrivere per il blog sarebbe stato inutile o poco utile ad una comunità che deve far i conti con tanti problemi di ordine pubblico e sanitario sempre più allarmanti eppure una certa sopravvivenza deve farsi luce.
La lettura di "Lolita" di Nabokov mi ha insegnato la dolorosa accettazione dell'imperfezione delle nostre vite, l'ultima che ho intrapreso, "L'Esclusa" di Pirandello, quanto l'elevazione del nostro pensiero possa almeno spronare ad andare avanti e sopportare, per un poco, tutte le sciagure, i patimenti, le ristrettezze vissute nella vita reale.

<<Mi par miracolo che oggi si veda per casa, che s'interessi un tantino a noi... Che scrive? che legge? Mi vergogno, Anna mia, ridotta come sono a badare a certe cose. Io e Maria andiamo presto a letto per risparmiare il lume, e lei lo tiene acceso fino a mezzanotte, fino alle due del mattino... Studia... studia... Ed io mi domando se la malattia, per caso, non le abbia dato al cervello... Come! - dico, - sa in quale stato ci siamo ridotte... il padre morto, la rovina... la miseria... e lei può attendere così alla lettura... appartata, tranquilla, come se nulla fosse?>> ("L'Esclusa", L. Pirandello)

Così, in questo modo, un libro, una musica, un dipinto, un bottone perdono la loro consistenza simbolica perché noi stessi ci facciamo portatori di pensieri, bellezza, arte e quel tempo prezioso che ci impone di vivere.




M.P.

Commenti

  1. Concordo su tutto. Precauzioni utili per un bene individuale e comune ☺️☺️☺️

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  2. Anche io ho subito pensato che avrei tratto il meglio da questa pausa forzata, volgendomi ad un modo di leggere più attento e scrupoloso di quanto la normale routine - col suo carico di stress e stanchezza - mi stava permettendo di fare. I libri sono davvero i nostri migliori compagni in questo momento difficile.

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    1. È un bene prendersi cura di se stessi anche così. Grazie Julia!

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  3. Io in realtà non sto incrementando il mio tasso di letture: la didattica a distanza è una novità talmente grande e il tempo in cui dobbiamo applicarla talmente lungo che il lavoro è tantissimo, imorevedibile e logorante (il pc consuma prima di tutto gli occhi, poi i nervi). Tuttavia ho la mia buona scorta e poter dormire un paio di ore in più la mattina mi permette di stare alzata per prolungare gli incontri letterari serali.

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    1. Mi immagino anche perché in Italia siamo poco abituati a lavorare sul pc da casa (poi capisco che per quanto riguarda l'insegnamento l'approccio "reale" sia un'altra cosa e certamente preferibile per instaurare una più comune confidenza, un maggiore approccio e sento quanti professori lamentano questa "distanza"). Buon lavoro allora!

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  4. Ho lanciato sul blog una mia personale iniziativa: #Una poesia e un'immagine al giorno. Si tratta di pubblicare una poesia corredata da un'immagine di particolare impatto e rilanciarla su Fb. Di recente infatti, per miei motivi di salute, non riesco più a pubblicare come un tempo, però mi piace l'idea non soltanto di aggiornare il blog, ma di trasmettere qualcosa di bello. Come Cristina, a casa sto leggendo pochissimo perché di solito lo faccio nel tragitto sui mezzi pubblici. Ho tanti libri che mi aspettano, sicuramente non resterò a digiuno. :)

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    1. Intanto ti auguro di superare tutte le tue difficoltà; questa è la cosa più importante! Poi complimenti per la tua iniziativa! In questo momento, ma dovrebbe rientrare nelle quotidianità, serve rilanciare un messaggio di bellezza e solidarietà, anche per non dare sempre tante cose per scontate! Un bacio!

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