"La Mia Vita" di Agatha Christie


"Tra me e quella ragazzina solenne con i boccoli biondo-chiaro non c'è nessuna differenza. La dimora in cui risiede lo spirito cresce sviluppando istinti e propensioni, emozioni, e capacità intellettive, ma io, la vera Agatha, sono sempre la stessa."



De "La Mia Vita" di Agatha Christie ne avevo già parlato in un post di luglio come consiglio di lettura durante l'estate. Ho adempiuto al mio stesso consiglio, seppur non durante la bella stagione, ma in quella più emozionale e colorata.
Conosco la Christie. Non esagero quando scrivo che mia sorella dovrebbe risultare tra i pochi italiani a possedere una sterminata collezione dei suoi libri, tra polizieschi, drammi teatrali, sentimentali e d'epoca. Approfittavo delle sue letture mentre si faceva viva in me l'immagine di una scrittrice geniale, brillante; una mente fine ed acuta.
Non esagero nemmeno scrivendo che non leggo nessun altro giallo al di fuori dei suoi. I gialli moderni hanno sempre dei risvolti riguardanti la mafia, lo Stato, intrighi internazionali; io credo molto di più "nella natura umana" : nei rapporti personali, negli odi covati, nelle gelosie ataviche.


Al momento della stesura Agatha Christie (1890-1976), era tra le più popolari scrittrici mondiali.
I suoi libri venivano venduti dalle regioni più lontane e fredde oltreoceano fino all'Estremo Oriente, riprodotti nei vari teatri, cinema, e la sua persona di dama inglese stimata nei circoli letterari come nei mondani.
Scritta tra il 1950 e il 1965, "La Mia Vita" (pubblicata postuma nel 1977), è il suo romanzo di ricordi e memorie che abbraccia il lungo Novecento, dalla fine dell'età vittoriana, l'inizio dell'epoca eduardiana, le due guerre mondiali, fino alla sicura e accomodante vita negli anni '50-'60.
La sua non è la semplice storia di una scrittrice famosa, ma il resoconto di epoche, mode, passioni, conflitti, sguardi e riflessioni di un mondo lontano, in continuo cambiamento, le cui rievocazioni giungono all'atto finale di una matura consapevolezza di aver vissuto una vita piena e soddisfatta.

Una giovane Christie

Nata nella medio-alta borghesia anglo-americana, nella riviera turistica di Torquay; Agatha cresce in un clima di generoso benessere, secondo gli usi e convenzioni dell'età post-vittoriana.
Tra banchetti mondani, numerose tate, filastrocche da imparare, una creatività e immaginazione fervida fin da piccola.
I capitoli sull'infanzia prendono buona parte del libro : "una delle cose più belle che possono capitare a una persona è un'infanzia felice. La mia lo è stata molto."
Un ambiente di sogni, fate, libri, cene con regine, dove ancora la scrittura non contava nulla.
La morte del padre oberato di affanni, quindi il ridimensionamento economico, una giovinezza libera, nei bagni al mare, visite, balli e lunghi flirts. L'incontro con Archibald Christie (1889-1962), ufficiale dell'aeronautica e il lavoro in un dispensatorio durante la Grande Guerra e il giro del mondo nel 1923 per opera del British Museum.
Armeggiando tra farmaci e veleni le si era presentata l'idea di creare dei romanzi polizieschi, passione che non tarderà a diventare una vera e propria professione.
La dolorosa morte della madre accompagna il divorzio imposto dal marito; una seconda primavera le apre un nuovo matrimonio e nuove visioni e colori dall'Oriente che si arrestano solo con l'avvento del secondo conflitto.

Non bisogna immaginarsi la Christie come una vecchia dama, seduta in un angolo vintage a scrivere.
Era una donna moderna : cavalcava all'amazzone, surfava sulle onde australiane, guidava l'automobile (allora una rarità per una donna), ballava il tango, viaggiava sull'Orient-Express, facendo spola fra Occidente e Oriente, passeggiando nel deserto alle prime luci dell'alba e poi occupandosi di scavi archeologici in città perdute.
Le sue opere rivivono nella lunga vita ripercorrendo aneddoti, fatti storici e privati con modestia e sincerità, spoglie di vanesie elucubrazioni e attraverso i suoi personaggi più celebri, da Hercule Poirot a Miss Marple, dal signor Quin a Tommy e Tuppence.
In questo che ritengo tra i più bei testamenti letterari del Novecento, ricorre nel lungo flusso di pensieri e ricordi, l'amore.

Agatha Christie in Egitto

L'amore per il Medio Oriente. Mi sono commossa per le suggestive descrizioni di città fiabesche con le loro torri alte e tramonti rosati, popolazioni e culture diverse, scenari netti e chiari di Aleppo, Mosul, Bagdad, Esfahan (detta la metà del mondo); oggi mondi persi per sempre, le cui bellezze nessuno più scriverà.
Io che di quei paesi mi sento così ignorante, vi ho lasciato le lacrime fra quelle pagine.

"Quanto ho amato quella parte di mondo.
L'amo ancora e l'amerò per sempre."

L'amore per la vita. Qui si ritrova la Christie delle sue opere : il senso della continuità della vita a dispetto di tutto, dei nostri affanni, delle nostre delusioni come della morte.

"Mi piace vivere. E' capitato anche a me di essere in balìa di una profonda disperazione, di un'infelicità acuta, o di un terribile dolore, eppure so con certezza pressoché assoluta che essere vivi è una cosa straordinaria."

Una vita che seppur resa straordinaria dalla sua autrice, essa magnifica il suo vero fondamento, la gratitudine.



M.P.





Libro :

"La Mia Vita", A. Christie, Oscar Mondadori, 2007

Commenti

  1. Adoro Agatha Christie, anch'io come libri gialli leggo solo i suoi, sono cresciuta con i suoi libri.
    Complimenti bel post...sulla mia scrittrice preferita!!!!

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    1. Per chi ama questa grande scrittrice è un libro da non perdere, non solo riesci a rapportarti con la sua figura e la sua storia, ma è anche un mondo di impressioni, sguardi ed amore del secolo scorso. Grazie mille a te!

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  3. Dame Agatha era una donna dalle mille risorse, e dalla vita incredibile. Purtroppo non ho ancora recuperato la sua autobiografia, ma questo tuo bel post mi ha ricordato che dovrei farlo :)

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    1. Infatti Camilla è il lato che mi ha incuriosito di più in lei, proprio la sua modernità, a dispetto di quella immagine di dama inglese.

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