"Altezza Reale" di Thomas Mann


"E' Klaus Heinrich, il fratello  minore di Albercht II, nonché agnato prossimo al trono. Eccolo che passa, si può ancora vederlo. Conosciuto eppure estraneo si muove fra la gente, cammina tra la folla ma sembra circondato dal vuoto, avanza solitario e porta sulle spalle strette il peso della propria Altezza."


"Viandante sul Mare di Nebbia" (1818 part.), C. David Friedrich


Come ho già scritto nel resoconto di fine anno, la saga famigliare de "I Buddenbrook", dello scrittore tedesco  Thomas Mann (1875-1955),  ha rappresentato la più bella lettura del 2016. Un'epopea così profondamente piena di dramma e personaggi, intrisi dal sapore amaro di un ineluttabile decadenza, è rimasta nel mio immaginario, nonostante l'anno sia ormai passato.
Per questo ho finito l'anno come era iniziato : ancora con Mann, e questa volta con un altro dei suoi romanzi più conosciuti : "Altezza Reale".
Approfittando di un ebook gratuito sul kindle con una traduzione e introduzione ben fatta, ad opera della Mondadori, mi sono immersa, di buono spirito, in questo, celebre per essere stato letto, e tuttora letto, da regnanti, principi e principesse o da appassionati di stirpi reali.
Perché "Altezza Reale" è una fiaba, realistica.


Pubblicato nel 1909, nove anni dopo il clamore dei "Buddenbrook", il libro si discosta da tutte le opere precedenti di Mann e da quelle che seguiranno poi; "Altezza Reale" rappresenta una sorta di intermezzo nell'attività letteraria dell'autore, non sempre ben accettata dai critici e dai lettori, delusi dal suo ritmo lento e dal finale troppo felicemente scontato.

Ambientato in un piccolo stato immaginario della Germania guglielmina, occupato da un popolo "non molto attivo e progredito", ancora prettamente sostenuto da un sistema di stampo feudale dominato da decenni dal granducato dei Grimmburg, casata in decadenza e in debito come il paese. Ma il protagonista non è il piccolo stato, bensì il secondogenito reale Klaus Heinrich. Il lettore assiste alla sua crescita con dovizia di particolari, dalla sua nascita, offesa con una mano sinistra atrofizzata, al suo battesimo, gli studi conseguiti, le uscite pubbliche, fino a sostituire del tutto gli alti uffici del fratello sovrano Albrecht II, impedito dalla salute cagionevole.
Amato dai sudditi, ma solitario nelle stanze del suo castello spoglio e ammantato di belle ma false apparenze, viene conquistato, redento e portato alla realtà, grazie alla bella e intelligente Imma Spoelmann, figlia di un ricco plutocrate.
Il loro matrimonio salverà dal debito lo stato e l'antico rosaio del castello sarebbe ritornato a profumare "nel più soave e naturale dei modi", dopo un'ancestrale maledizione che ne impediva l'odore.

Mann in una caricatura del 1889


Il romanzo non è una facile lettura : non ci sono drammi consistenti né figure peculiari come quelle dei Buddenbrook. La scorrevolezza compositiva va ad inciampare in lunghi e a volte tediosi dettagli sulla vita di corte, sull'economia e sui fatti più o meno irrilevanti.
Anche il finale sembra limitare piuttosto che aggiungere un merito al futuro premio Nobel.
Gli elementi fiabeschi si ritrovano nella cornice, nei principi e principesse, nella maledizione del rosaio, la realtà è invece espressa nella puntigliosa, quasi maniacale, descrizione degli ambienti e delle classi sociali e della decadenza che se nella saga famigliare ha un lento processo, qui è già iniziata, arrestata poi dal matrimonio milionario.
Ma "Altezza Reale" come ho scritto è un intermezzo o ancora meglio un lungo racconto simbolico.
L'"Altezza", titolo che noi diamo ai regnanti, per Mann ha un diverso significato : "Altezza" è il modello per cui poeti, scrittori o artisti debbono attenersi, affinché un popolo possa in essi riconoscersi. Ma proprio per questo poeti, scrittori o artisti (come l'archetipo del principe), sono figure solitarie e distaccate dalla vita, soffrendo il doloroso raffronto fra arte e vita (lo stesso Thomas Buddenbrook era un esempio) :

"Rappresentare, naturalmente, è qualcosa di più e più alto del semplice essere, Klaus Heinrich - per questo la chiamano Altezza."

Mann trovò la soluzione e la redenzione, quando nel 1905 sposò la bella e vivace Katia Pringsheim, figlia di un ricco industriale. Molta della loro storia si trova in queste pagine.
Seppur differente dal primo romanzo, anche quest'ultimo presenta le amate cadenze di Mann che approfondiscono il lato psicologico dei personaggi e danno un che di musicale all'opera, come "nella mano sinistra puntata sul fianco" di Klaus Heinrich o "gli occhi grandi e scuri e inquisitori" di Imma.
Ma se il personaggio di Alex Martini rappresenta il "poeta ideale", mentre quello del professore Überbein¹ l'immagine di una Germania passata e retrograda, il compito dell'autore era, come scriveva egli stesso, "innalzare il romanzo tedesco come forma d'arte e raccontare la mia vita."




M.P.



¹ Su Überbein, personaggio così legato al mito e alla filosofia tedesca, si potrebbe dire molto, ma si dovrebbe avere una profonda cultura più che tedesca, germanica (cosa che purtroppo non ho).






Ebook :

"Altezza Reale", T. Mann, Mondadori





Commenti

  1. Ciao Michela, è sempre bello leggere i tuoi post. Mann mi piace molto ho letto tutti i suoi romanzi e con le dovute distinzioni non mi ha mai delusa. naturalmente ho letto anche Altezza Reale ma il mio grande " amore " restano i Buddenbrook che ogni tanto mi piace rileggere, proprio vero, o grande classici non stancano mai, anzi ad ogni lettura si scopre qualche cosa di nuovo.
    Un abbraccio.
    Antonella

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    1. Ciao Antonella!
      Posso dire che "Altezza Reale" è stata una tiepida lettura, non mi ha entusiasmata come i Buddenbrook. E' un intermezzo e bisogna prenderlo per quello che è, però secondo me nasconde molto altro ancora. Purtroppo non sono esperta di letteratura tedesca.

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  2. Ciao Michela,
    dopo anni dalla chiusura di Cipria e Merletti torno con un nuovo blog, in parte simile nell'intento ma completamente rinnovato.
    Spero verrai a dare un'occhiata nelle prossime settimane!

    Irene del blog "Leafing Life"

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    1. Ciao Irene,
      Quanti anni! Ho cercato informazioni inizialmente, ho pensato che avevato chiuso definitivamente. Sono contentissima e grazie per avermelo detto. Complimenti e brava!

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  3. Ho letto davvero poco di Mann, solo i suoi racconti più brevi, ma sono innamorata del suo stile raffinato. Conoscevo Altezza reale soltanto come titolo, non sapevo di cosa parlasse; mi è piaciuta molto la tua recensione, che mi invoglia a tornare tra le pagine di questo autore nel corso di quest'anno.

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    1. Grazie mille Julia. Come ho già scritto, ho preferito di molto "I Buddenbrook" ad "Altezza Reale". Ora vorrei provare con "La Montagna Incantata".

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  4. Mi piace T Mann, e conosco un curioso sequel di "il Dottor Faustus"
    dove il nipote del grande compositore Adrian Leverkühn prosegue il cammino del protagonista per arrivare a conclusioni inattese. E' un'opera gratuita e si trova all'indirizzo web diariomusicale.com

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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