"Teresa Filangieri una duchessa contro un mondo di uomini" di Carla Marcone


Teresa provò pena per quella donna e pena per se stessa e per ogni donna. E rabbia, rabbiosa, per quel marchio che le decretava diverse fin dalla nascita. Un marchio invisibile che le condannava a vivere sempre in guardia, a proteggere da pericoli reali o immaginari, a difendersi dentro e contro un mondo di uomini; a impegnarsi il doppio per ottenere meno della metà. Ciò che per un uomo era una banalità, per una donna diventava un rischio e richiedeva strategie e prudenza, risultando spesso irrealizzabile. Un marchio che le condannava a combattere o a soccombere.




Ho scelto di aprire le letture del nuovo anno con questo piccolo libro di nemmeno centosessanta pagine: un romanzo storico, ma non di quelli che rammentano grandi avvenimenti, scenografie epocali in cui sono inseriti nella miseria e nella nobiltà i drammi esistenziali di protagonisti contrastati.
Questo è un romanzo intimo e familiare. Familiare perché si sofferma su un periodo particolare della storia italiana, conosciuto assai bene ma talvolta perfino negato o nascosto abilmente per non far sentir troppo il puzzo della vergogna, anche a distanza di secoli.
Così qui, tra la verità storica e l'immaginario, si staglia la figura di una donna realmente esistita in una Italia confusa e persa nel difficile passaggio dell'età borbonica alla costruzione morale e storica di una nazione.
Teresa Filangieri Fieschi Ravaschieri (1826-1903) fu una nobildonna napoletana, scrittrice e filantropa, dimenticata con troppa fretta insieme alle sue carte e alle sue opere da una storia a lungo legata ad un unico genere, quello maschile.
Nel 1880 venne da lei inaugurato il primo ospedale moderno ed attrezzato, volto al ricovero dei bambini ammalati, gli orfani e disadattati di Napoli, continuato ad essere in uso fino al 1975.


Pubblicato nel 2017 dalla scrittrice napoletana Carla Marcone, "Teresa Filangieri una duchessa contro un mondo di uomini" è il ritratto di immagini vivide e sfocate di una vita eccezionale, costretta dalla natura a crinoline e sottomissione ma votata ad un temperamento ribelle nei confronti di un culto della tradizione troppo stretto; Teresa Filangieri incarna su di sé quel progresso morale e culturale negato alle donne.
La seguiamo nel romanzo muoversi nella famiglia, nel matrimonio, nel breve ruolo di madre e conseguentemente a questo, nel folle ma caparbio coraggio di realizzare il sogno del primo ricovero nel sud Italia per bambini senza asilo.
Una donna scontratasi contro un muro di potere maschile, indifferenze, miserie, il cui alto rango non ha avvantaggiato la sua impresa, ma anzi che ha dovuto supportare il suo sesso in mancanza di mezzi disponibili all'universo femminile dell'epoca.
Fuori una Napoli uscita dal dominio borbonico, cerca disperatamente una annessione, non solo geografica, ad un'Italia dimentica delle offerte promesse, una Napoli che confonde il sacro e il profano, divisa tra cielo e terra, dove gli angeli muoiono e i diavoli si redimono, dove i profumi delle belle dame e la bellezza del mare si mescola per le strade al sangue e agli escrementi di uomini e bestie e un popolo lazzarone trascinato tra colpe e grazie.

"Pescatori sulla Spiaggia di Napoli" Elvira Raimondi

Il libro scritto molto bene, mi ha rimandato alla nostalgica letteratura delle autrici meridionali; il racconto sembra quasi un sussurro di voci olografiche venute dal passato o presenti, soffocate da desideri mai espressi, altre innalzate con rabbia e sentimento da una terra troppo calpestata, la cui storia sembra essere stata arrestata per sempre in quel punto: tra gli ultimi fasti dell'Ottocento e l'inizio di una unificazione mai raggiunta.
La Marcone ne mostra la povertà, l'arretratezza culturale e industriale di un ceto straccione, nomade eppure dignitoso e legato alla consanguineità della terra e degli intenti.
Ho condiviso il motivo della scrittura del romanzo che è stato quello di ridare vita ad una "donna che ha contribuito a rendere il mondo migliore": "[...] Tutto è stato trafugato, niente rimane di un sogno realizzato con fatica" perché quel luogo non è più un ospedale ma una sede amministrativa circondata da immondizia e sporco.
Negli ultimi tempi si sta riscrivendo un passato in cui le donne hanno il loro considerevole capitolo, tuttavia la strada verso il riconoscimento delle loro opere (e del debito che abbiamo con la nostra dimenticanza), è ancora lunga.
Forse verrà un giorno in cui si dedicheranno piazze, monumenti alle donne che con la loro vita hanno trasmesso lezioni di civiltà ai posteri; si leggeranno più libri e si osserveranno con più soddisfazione le loro creazioni, ma fino a quel giorno, ogni testimonianza, è una fonte preziosa da preservare per il futuro.




M.P.





Libro:

"Teresa Filangeri una duchessa contro un mondo di uomini", C. Marcone, Scrittura e Scritture

Commenti

  1. Sembra interessante, amo questo tipo di opere.

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    1. Una piacevole lettura, sicuramente, che unisce storia e biografia.

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