"Il Ballo" di I.Némiroavsky

"Stupidi,non vedrete più questa carne vellutata e le palpebre lisce,intatte,fresche w ombrate,e questi begli occhi spaventati,sfrontati,che chiamano,ignorano,aspettano...Mai più,mai più...
Aspettare...E i cattivi desideri...[...] Eppure sa che avrà anche lei la sua parte;ma ci vorrà tanto tempo,così tanto,non arriverà mai,e,nell'attesa,quella vita meschina,umiliata,le lezioni,la dura disciplina,la madre che grida..."



"Le Bal"
film con Danielle Darrieux
1931



Pubblicato nel 1930,"Il Ballo" è lo splendido affresco della Parigi degli anni '20 e lo specchio della vita di Irène Némirovsky (1903-1942),la famosa scrittrice che solo l'orrore della Seconda Guerra Mondiale,l'ha riportata,dopo la morte,nell'oblio.


I Kampf,famiglia di origini ebree,che si è affacciata da poco nella brillante vita parigina,grazie ad un colpo di fortuna in Borsa;indicono un ballo,per accattivarsi l'aristocrazia  e i personaggi che contano della città.Ma  la loro figlia,Antoinette,ragazzina di quattordici anni,ancora acerba ma già mossa dai primi desideri;maltrattata soprattutto dalla madre che la vede come una possibile rivale;viene negato il permesso di partecipare al ricevimento.
Antoinette si prende la sua vendetta,invece di imbucare gli inviti,li disperde nella Senna.Nella sera del "ballo",Antoinette resterà guardare da dietro un canapè il fallimento dei suoi genitori.

Tra i temi che ricorrono in questo breve romanzo,campeggia tra tutti il confronto madre-figlia.La Némirovsky ebbe un rapporto di odio e rivalsa con la madre e questo si riflette nel libro.Rosine,madre di Antoinette,donna dal passato non proprio pulito,umilia la figlia,avvilendola come una bambina piccola,per paura che questa possa metterla nell'ombra:

"Sappi;bella mia che io comincio soltanto adesso a vivere,io,capito? Io,e non ho alcuna intenzione di farmi intralciare da una ragazzina da marito..."

L'egoismo e il disamore di Rosine si rivela nella sua vita superficiale,volta solo a primeggiare nella scena,ma anche piena di grande insoddisfazione:

"I soldi,i bei vestiti e le macchine di lusso,a che pro tutto ciò se non c'era un uomo nella vita,un bell'uomo,un giovane amante?...L'amante...Quanto l'aveva sospirato."

La giovane protagonista,Antoinette,sente un "odio di sé" ,volendo uccidersi o uccidere,ma allo stesso tempo sente anche i "primi ardori",la prima scoperta del suo corpo e di nuovi sentimenti:

"Si toccò il corpo attraverso la camicia da notte,con dita leggere,con tenerezza e rispetto...Un bel corpo pronto per l'amore..."

Ma l'odio non può comunque distruggere quel filo invisibile che collega nonostante tutto la madre con la figlia:

"Parlando.si tormentava le mani,con un gesto talmente identico a quello di Antoinette [...] come quando ci si ritrova inaspettatamente davanti a uno specchio."

Ne esce uno splendido passaggio tra una che "stava per spiccare il volo" e "l'altra per sprofondare nell'ombra".

Questo romanzo,i cui tutti i personaggi sono negativi,rappresenta un mondo fatto di egoismo e ipocrisia,attraverso un ballo,non riuscito.

Commenti

  1. Ciao Toinette, sai che ho finito di leggere questo breve romanzo la scorsa settimana? La Nemirovsky mi piace davvero tanto, prende delle storie che potrebbero essere banali romanzetti e le fa diventare capolavori. La sua analisi psicologica è precisa e sottile, adesso sto leggendo Fuochi d'autunno.
    Post bellissimo, come sempre brava.
    Antonella

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    1. Grazie Anto,ha ragione la Némirovsky aveva proprio questa genialità,con un argomento banale rifletteva la società del suo tempo...per fortuna hanno riportato in vita i suoi capolavori.Mi hai dato l'idea su cosa altro leggere della Némirovsky...;-)

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  2. Grazie Susanna,sei una buona intenditrice...dovrò fare altrettanto!

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  3. Racconto davvero interessante seppur breve. Cattivo e cinico, in poche pagine l'autrice condensa tutto il suo disprezzo per la classe borghese.

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