"Tenera è la Notte" di Francis S.Fitzgerald

"Sulla bella costa della riviera francese,a mezza strada tra Marsiglia e il confine italiano,sorge un albergo rosa,grande e orgoglioso.Palme deferenti ne rinfrescano la facciata rosata,e davanti ad esso si stende una breve spiaggia abbagliante.Recentemente è diventato un ritrovo estivo di gente importante e alla moda; dieci
 anni fa,quando in aprile la clientela inglese andava verso il Nord,era quasi deserto.
Ora molte villette vi si raggruppano intorno; ma quando questa storia incomincia, soltanto i tetti di una dozzina di vecchie ville marciavano come ninfee in mezzo ai pini ammassati tra l'Hotel des Etrangers di Gausse e Cannes, otto chilometri più in là."


"Le Feu" (1925), George Barbier


Dopo aver letto "Il Grande Gatsby" e "Belli e Dannati" due anni fa, rimanendo incantata dallo stile e dalla lungimiranza di Fitzgerald, ho continuato nella lettura scegliendo il suo ultimo romanzo compiuto, il più complesso, e quello che molti credono essere il suo vero capolavoro, " Tenera è la Notte".


Il romanzo venne pubblicato nel 1934, da quello che fu uno dei massimi esponenti della "lost generation", Francis Scott Fitzgerald ( 1896-1940 ).
Gli anni '30 furono per lo scrittore americano uno dei periodi più bui della sua vita privata e della sua carriera letteraria, e queste complicazioni si riflettono fortemente nella sua opera.
La crisi del '29 e la Grande Depressione avevano fatto dimenticare la mondanità e la leggerezza dei ruggenti anni Venti; l'età del jazz era sepolta ormai da tempo e Fitzgerald era stato invischiato in problemi economici, e il suo brillante lavoro sembrava essersi fermato di colpo.
Per giunta, sua moglie Zelda, cominciò a manifestare i primi sintomi di una seria schizofrenia, che  la porterà ad essere internata in una clinica.Lì scriverà un romanzo contro il marito, incolpandolo del fallimento del matrimonio.
"Tenera è la Notte" sarà la risposta dello scrittore.

La vicenda, divisa in tre libri, si svolge dal 1924 al 1929,per lo più in Francia, aprendosi con la bellissima descrizione di un albergo dalle mura rosate a Cap d'Antibes.
Una coppia di americani espatriati, Dick Diver, giovane brillante psichiatra, che ha lasciato la professione vivendo della ricca rendita della moglie Nicole, dal passato burrascoso,essendo stata malata di mente; risiedono tra la riviera francese e Parigi, in un mondo dorato quanto vacuo, fatto di feste, cene, e sperpero del denaro,accompagnati da un gruppo di amici.
Al gruppo si unisce una giovane attrice, Rosemary Hoyt, di cui Dick si innamora.Ma l'amore è solo una breve infatuazione, che mette allo scoperto tutta l'insoddisfazione della sua vita, perdendo a disinvolta sicurezza che lo distingueva e buttandosi nell'alcool.
La stessa Nicole non trova più in lui l'appoggio di un tempo e finisce per legarsi ad un soldato di ventura francese, Tommy Barbon.

"Nicole fu sempre più vicina a ciò che era stata all'origine. Invischiata d'amore nella luce lunare, diede il benvenuto alla violenza dell'amore."

La loro unione si sgretola lentamente : Nicole riparerà in un secondo matrimonio con Tommy, Dick ritornerà negli Stati Uniti, dove riprende il lavoro di medico, facendo perdere le sue tracce.

Prima edizione del romanzo

Volutamente intriso di elementi biografici, "Tenera è la Notte" rispecchia le alterne vicende coniugali dell'autore; gli stessi Fitzgerald si stabilirono nel 1925 a Cap d'Antibes, presso l'Hotel du Camp*, descritto
nel romanzo, dove vivendo al di sopra dei loro mezzi,entrarono nella piacevole scena mondana francese, accanto a diverse personalità celebri.
Qui Zelda si innamorò perdutamente di un aviatore francese, con il quale ebbe una relazione; accelerando di modo la fatale rottura col marito.
Scott Fitzgerald si presentò nell'insoddisfazione di Dick Diver, Zelda nei disturbi mentali di Nicole, la vivace bellezza di Rosemary era quella dell'attrice cinematografica Lois Moran.
Ma ridurre l'opera ad una mera questione di risentimenti e palleggiamenti coniugali è quanto mai riduttivo e banale.
Nessun altro scrittore ha reso pienamente il disfacimento morale e fisico dell'uomo come Fitzgerald.
Quella di Dick Diver è una storia di disintegrazione, prima nel rapporto con Nicole, dove egli perde il suo controllo di marito e tutore, fino ad arrivare a smarrire la dignità e lo status in alcool e risse, umiliandosi nel ritornare alla base di un semplice medico di provincia.
Sullo sfondo una società vuota, priva di valori : gli anni Venti, il mondo di Hollywood, la gioventù esibizionista, dedita al riconoscimento della persona, solo attraverso il denaro.
Di grande effetto, anche la descrizione della schizofrenia di cui è affetta Nicole; malattia mentale che fu studiata e analizzata proprio in quegli anni,mediante le sedute, le conferenze, gli scritti su cui si affaccendava il padre della psicanalisi Sigmund Freud ( 1856-1939 ).

Fitzgerald con la moglie Zelda

Fitzgerald impiegò ben nove anni per a stesura, che doveva essere per lui il suo capolavoro, "l'opera più ambiziosa** ", ma alla cui uscita fece un fisco totale, di pubblico e di critica.
Diversamente da "Belli e Dannati" e "Il Grande Gatsby", "Tenera è la Notte" segue un andamento molto lento, a tratti noioso, per scene e personaggi che potevano essere tagliati,data la loro non funzione ai fini della storia.
Ne risulta un romanzo più poetico dei precedenti, più sopraffino, per quelle parole non dette,frasi sospese***,per l'inquietudine e malinconia che ne emerge, quella vita che inevitabilmente sfugge al nostro controllo; tema caro a Fitzgerald.
Per lo stesso titolo, si ispirò ad un ode di John Keats ( 1795-1821 ), " Ode all'Usignolo ", dove il poeta spiega la caducità della giovinezza
della bellezza e dell'amore che affliggono la nostra esistenza.



"A volte è più difficile privarsi di un dolore che di un piacere..."


M.P.

* L'Hotel du Camp sopravvive ancora oggi : Hotel du Camp
** Cit. Fernanda Pivano
*** Diversamente da Hemingway che cercava di scegliere la parola giusta per esprimere al meglio un concetto,Fitzgerald sceglieva il "non detto".


Libro:
"Tenera è la Notte", Francis S.Fitzgerald, Oscar Mondadori





Commenti

  1. Non ho letto Belli e dannati, ma ho letto Il grande Gatsby e sono concorde con te nel definire questo romanzo più poetico rispetto al suo fratello più noto. Si avverte, fra le pagine, il trasporto dell'autore, che genera anche quello del lettore. Io l'ho trovato un insieme perfetto, ne ho apprezzato la storia e i toni, scoprendo un Fitzgerald decisamente migliore di quello che avevo conosciuto con Gatsby.

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    1. Io preferisco sempre il "Gatsby", ma questo romanzo è veramente stupendo.

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