" Odore di Chiuso" di Marco Malvaldi
" I signori del castello escono di solito solo verso le sei di sera, quando la terra si è stancata di tutto quel sole, ed ha incominciato a volgere le spalle all'astro. Ed anche questa sera, alle sei in punto, il barone e tutti i suoi condomini sono usciti in giardino,ad aspettare il secondo degli ospiti invitati per allietare la battuta di caccia del fine settimana."
Mi sono divertita.
E' stata una lettura piacevole, accattivante, che molte volte mi ha strappato una grossa risata, nelle benedette ore di pausa di lavoro e in quelle tranquille del riposo,e in questa opprimente afa romana,è stata molto più rinfrescante di una bibita fredda. Potere dei libri.
Devo ringraziare di cuore la cara Cristina di Athenae Noctua ( di cui quando posso scappo dalle mie incombenze per leggere i suoi splendidi post ), per avermi consigliato l'autore e il suo libro; senza di lei mi sarei persa questa sorpresa.
E ora Marco Malvaldi. Questo giovane scrittore pisano, classe 1974, diventato noto grazie ad una serie di tre romanzi* editi dalla casa editrice Sellerio, mi ha affascinata subito dalle prime righe, per l'ironia, l'ingegnosità dell'intreccio, lo stile incalzante, la spiccata caratterizzazione dei personaggi.
"Odore di Chiuso", pubblicato nel 2011, è l'opera più insolita e singolare di Malvaldi, trattandosi di un giallo a sfondo storico, con reminiscenze letterarie e sociali.
Siamo nel 1895.In un vecchio castello della Maremma toscana, vive il barone Romualdo Bonaiuti, avulso dalla società contemporanea e legato ancora ad antichi privilegi nobiliari, insieme ai tre figli : il maggiore Gaddo, poeta dilettante e schifiltoso, che spera sempre in un incontro col celebre Giosuè Carducci, il minore Lapo, buono a nulla e dongiovanni, la figlia Cecilia, intelligente ma chiusa nel suo spazio femminile, in più, l'anziana e opulenta baronessa Speranza,oltre ad una dama di compagnia e due cugine zitelle.
A concludere la servitù, composta dal fedele maggiordomo Teodoro, la cuoca e la bella e sensuale cameriera Agatina.
La vita del castello, sembra essere scandita solo da occupazioni anacronistiche ed inutili, finché, un giorno viene scoperto morto, in cantina, il maggiordomo Teodoro.
Non è una morte naturale, ma un vero omicidio.
La polizia si trova davanti un difficile caso, e ad aggiungere ancora più mistero, l'inspiegabile presenza del signor Ciceri, ospite del barone.
A dare una mano alla polizia, sarà un personaggio d'eccezione,ironico ed arguto : Pellegrino Artusi.
Dietro l'ironia e il giallo ( che occhieggia a quelli celebri di Agatha Christie ), trapela quel mondo fragile,
incoerente e bigotto che delineava l'Italia,a pochi anni dopo l'unificazione.
All'indomani dall'evento, l'Italia pur formata,era ancora legata a principi retrogradi,cinici e pregiudiziali, che contribuivano all'isolamento e alla diffidenza tra i vari "italiani".
Ne sono da esempio l'ottusità del barone e della sua famiglia.
La stessa nobiltà si mostra nella sua decadenza e nel suo egoismo, chiusa nel ricordo di quel che era stata, e nella sterilità del suo quotidiano,prossima alla fine.
A rappresentare, invece, l'ottimismo per il progresso della società moderna, ci pensa l'Artusi, gastronomo realmente esistito**,autore di un notissimo libro di cucina, " La Scienza in Cucina e l'Arte di Mangiare Bene" ( 1891 ), colui che era riuscito ad unificare l'Italia almeno nella cucina; qui nelle vesti di investigatore nell'ombra e uomo saggio e di larghe vedute.
Tra rivelazioni e colpi di scena, il racconto di Marco Malvandi, si offre come uno spunto ironico-riflessivo su un paese in cui nulla è cambiato.
M.P.
* " La Briscola in Cinque" ( 2007 ), "Il Gioco delle Tre Carte" ( 2008 ), "Il Telefono senza Fili" ( 2014 )
** ( Forlimpopoli 1820-Firenze 1911 )
Ebook :
"Odore di Chiuso", M.Malvaldi, Sellerio 2011
Immagine : Sellerio |
Mi sono divertita.
E' stata una lettura piacevole, accattivante, che molte volte mi ha strappato una grossa risata, nelle benedette ore di pausa di lavoro e in quelle tranquille del riposo,e in questa opprimente afa romana,è stata molto più rinfrescante di una bibita fredda. Potere dei libri.
Devo ringraziare di cuore la cara Cristina di Athenae Noctua ( di cui quando posso scappo dalle mie incombenze per leggere i suoi splendidi post ), per avermi consigliato l'autore e il suo libro; senza di lei mi sarei persa questa sorpresa.
E ora Marco Malvaldi. Questo giovane scrittore pisano, classe 1974, diventato noto grazie ad una serie di tre romanzi* editi dalla casa editrice Sellerio, mi ha affascinata subito dalle prime righe, per l'ironia, l'ingegnosità dell'intreccio, lo stile incalzante, la spiccata caratterizzazione dei personaggi.
"Odore di Chiuso", pubblicato nel 2011, è l'opera più insolita e singolare di Malvaldi, trattandosi di un giallo a sfondo storico, con reminiscenze letterarie e sociali.
Siamo nel 1895.In un vecchio castello della Maremma toscana, vive il barone Romualdo Bonaiuti, avulso dalla società contemporanea e legato ancora ad antichi privilegi nobiliari, insieme ai tre figli : il maggiore Gaddo, poeta dilettante e schifiltoso, che spera sempre in un incontro col celebre Giosuè Carducci, il minore Lapo, buono a nulla e dongiovanni, la figlia Cecilia, intelligente ma chiusa nel suo spazio femminile, in più, l'anziana e opulenta baronessa Speranza,oltre ad una dama di compagnia e due cugine zitelle.
A concludere la servitù, composta dal fedele maggiordomo Teodoro, la cuoca e la bella e sensuale cameriera Agatina.
La vita del castello, sembra essere scandita solo da occupazioni anacronistiche ed inutili, finché, un giorno viene scoperto morto, in cantina, il maggiordomo Teodoro.
Non è una morte naturale, ma un vero omicidio.
La polizia si trova davanti un difficile caso, e ad aggiungere ancora più mistero, l'inspiegabile presenza del signor Ciceri, ospite del barone.
A dare una mano alla polizia, sarà un personaggio d'eccezione,ironico ed arguto : Pellegrino Artusi.
Marco Malvaldi |
Dietro l'ironia e il giallo ( che occhieggia a quelli celebri di Agatha Christie ), trapela quel mondo fragile,
incoerente e bigotto che delineava l'Italia,a pochi anni dopo l'unificazione.
All'indomani dall'evento, l'Italia pur formata,era ancora legata a principi retrogradi,cinici e pregiudiziali, che contribuivano all'isolamento e alla diffidenza tra i vari "italiani".
Ne sono da esempio l'ottusità del barone e della sua famiglia.
La stessa nobiltà si mostra nella sua decadenza e nel suo egoismo, chiusa nel ricordo di quel che era stata, e nella sterilità del suo quotidiano,prossima alla fine.
A rappresentare, invece, l'ottimismo per il progresso della società moderna, ci pensa l'Artusi, gastronomo realmente esistito**,autore di un notissimo libro di cucina, " La Scienza in Cucina e l'Arte di Mangiare Bene" ( 1891 ), colui che era riuscito ad unificare l'Italia almeno nella cucina; qui nelle vesti di investigatore nell'ombra e uomo saggio e di larghe vedute.
Tra rivelazioni e colpi di scena, il racconto di Marco Malvandi, si offre come uno spunto ironico-riflessivo su un paese in cui nulla è cambiato.
M.P.
* " La Briscola in Cinque" ( 2007 ), "Il Gioco delle Tre Carte" ( 2008 ), "Il Telefono senza Fili" ( 2014 )
** ( Forlimpopoli 1820-Firenze 1911 )
Ebook :
"Odore di Chiuso", M.Malvaldi, Sellerio 2011
Sono proprio contenta che ri sia piaciuto e che ti abbia regalato qualche momento di relax! Credo che l'ambientazione ne faccia quasi un romanzo satirico, proprio per l'attualità dei temi trattati e per la verve dell'autore, trasferita in Pellegrino.
RispondiEliminaGrazie Grazie per il consiglio Cristina! ;-)
EliminaNon c'è di che! ;)
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