"Hemingway", di Fernanda Pivano


"Un mondo [ il suo ] dove il ritratto della realtà era intriso di tragedia ma anche di amore per la vita. Come sanno quelli che a sua somiglianza cominciano, qualunque cosa accada, le giornate cantando."

Tratta da Bompiani


Ho imparato ad amare Hemingway.
Dopo la lettura di "Festa Mobile", ho avuto subito una fascinazione o meglio una cristallizzazione stendhaliana nei confronti di questo grande scrittore "che ha attraversato la scena letteraria di tutto il mondo", per l'originalità della sua scrittura,per la semplicità delle sue opere, per l'imponenza della sua figura.
La fama di Ernest Hemingway ( 1899-1961 ), non è iniziata dopo la sua morte; la palma della gloria già l'aveva ricevuta verso la fine degli anni Cinquanta; ma veramente pochi conoscevano questo gigante, oltre i suoi romanzi, il successo, il carattere temerario e mutevole, oltre il suo sorriso bonario e beffardo.
Nel 2001, la scrittrice Fernanda Pivano, a cui si deve la traduzione di gran parte della letteratura americana del '900 in Italia, ricostruisce il ritratto di questo scrittore, mediante documenti di prima mano, lettere inedite : lei che lo aveva conosciuto bene.

"Una biografia appassionata" che segue il filo dei ricordi,e quasi mai l'ordine cronologico dei fatti, dall'infanzia trascorsa in una casa nel Michigan, sulla riva di un lago, con un madre possessiva ed invadente e un padre che gli trasmise l'amore per la natura, per la pesca e la caccia, abituandolo ad una vita spartana e alle prime letture con Scott, Defoe, Dickens, Stevenson, e a quell'arte mai dimenticata, di raccontare e saper raccontare, alternando realismo e confabulazione.
Emingway era un uomo alto, molto robusto, con spalle larghe e un uomo molto bello.
Venne poi l'arruolamento volontario nel primo conflitto mondiale, i felici  e folli anni parigini degli anni '20 con incontri fondamentali quali Sherwood Anderson ( 1876-1941 ), Gertrude Stein ( 1874-1946 ), Ford Madox Ford ( 1873-1939 ), Francis Scott Fitzgerald ( 1896-1940 ), da cui avvenne il definitivo passaggio dal giornalismo alla letteratura.
L'attivismo politico nella guerra spagnola e nella Seconda Guerra Mondiale, con tanto di onorificenze e medaglie.
La Pivano da ampio spazio a tutto ciò che circondava e rifletteva il mondo di Hemingway; dagli amori costellati  di quattro mogli e tante amanti, la maggior parte ricordate nei suoi capolavori, come Agnes von Kurowsky ispiratrice della Catherine di "Addio alle Armi", o la baronessina Adriana Ivancich immortalata nella Renata di "Di là dal Fiume e tra gli Alberi", e le case che diventavano celebri per la sua presenza e meta di giornalisti, fotografi, affollate di amici e star del cinema, Marlene Dietrich ( 1901-1992 ), Gary Cooper ( 1901-1961 ), Ingrid Bergman ( 1915-1982) a Key West negli Stati Uniti come a Finca Vigia a Cuba.
Una vita raccontata attraverso le su opere, collegate le una alle altre in un rapporto simbiotico e un evolversi verso uno stile e una scrittura che avrebbero cambiato la letteratura mondiale :

"Fuori del tempo la sua prosa stellante e inimitabile, i suoi dialoghi dove le parole cadono come gocce di perle col peso di glabre verità inconfutabili, le sue innovazioni stilistiche e contenutistiche, il suo modo di narrare con un'aderenza alla realtà che veniva dall'ansia di abolire le sovrastrutture, il suo incessante e affascinante understatement la sua paratassi incalzante nell'assenza totale di ipotassi, voglio dire quel rincorrersi delle sue coordinate senza appoggiarsi sulle logicità delle subordinate, resteranno come gioielli [...]"


Seppur ebbe non un facile rapporto con i critici, per la violenza dei loro attacchi fin dai primi libri, che mai gli riconobbero i suoi sforzi di liberarsi del convenzionalismo vittoriano, che ancora lasciava tracce nella letteratura del Novecento, e forse già incominciavano ad invidiarne quell'amore per la vita, per l'esistenza umana che andava a caricarsi nei capolavori :

"Detesto la guerra, odio l'esercito, ma mi piace molto combattere.Mi piace far l'amore, combattere bere, leggere, pescare,cacciare, scrivere. Immagino che combattere e bere siano vizi ma mi piacciono entrambi."

Ma l'amica, la "daughter", ci svela lentamente la parte più intima dell'uomo, quella più sensibile e complessa, fatta di tante sfumature, dietro quelle enormi spalle :

"La fragilità che si nascondeva sotto la superficie della temerarietà saltava subito agli occhi di chi si dava la pena di guardarlo e i suoi eccessi, le sue ambiguità, i suoi odi et amo, i suoi umori mutevoli come i cieli di Turner percorsi da nuvole improvvise e imprevedibili, escludevano dai rapporti con lui monotonia e sicurezza."


Emingway con la Pivano
Sebbene negli ultimi anni si avviava verso quella malinconia e incapacità di scrivere che lo prenderà così fortemente, da uccidersi a soli sessantadue anni.
Non più cacce grosse, grandi pesci da pescare, corride a cui assistere, amici, luoghi da visitare; era diventato l'ombra di se stesso, magro e già stanco, abbattuto e provato dai numerosi incidenti, dai troppi alcolici, dagli sforzi che il suo corpo subiva,e ancora da quella parte della critica che storceva il naso all'apparire dei romanzi, i violenti alterchi con Faulkner, nonostante la gloria assurta quando, il ventotto ottobre 1954, gli venne assegnato il Premio Nobel, per quello splendido racconto-testamento de "Il Vecchio e il Mare".
Il suo ultimo atto non fu consono a quello di un grande scrittore, ma fu conforme allo stile di vita a cui Ernest Emingway si era sempre attenuto, nella vita come nelle opere.

Quattro mesi fa Maria di Scratchbook scrisse un interessante e profondo articolo sul debito di riconoscenza che  il mondo ha verso il romanziere americano; lui "ha cambiato il modo di scrivere di tutto il mondo"; 
e questa biografia letteraria della Pivano raccoglie tutto il suo amore.


"Morire è una cosa molto semplice, ho guardato la morte e lo so davvero.Se avessi dovuto morire sarebbe stato molto facile.Proprio la cosa più facile che abbia mai fatto...
E come è meglio morire nel periodo felice della giovinezza non ancora disillusa, andarsene in un bagliore di luce, che avere il corpo consunto e vecchio e le illusioni disperse."
Ernest Hemingway



M.P.



Ebook :
"Hemingway", Fernanda Pivano, Tascabili Bompiani, 2001






Commenti

  1. Che donna straordinaria la Pivano. La sua sensibilità letteraria, il suo precorrere i tempi, la sua lungimiranza critica. Non conoscevo questo libro, ma voglio assolutamente leggerlo. Hemingway e la migliore letteratura americana che ne ha seguito le orme sono entrati nel mio Pantheon da molto tempo ormai.

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    1. Purtroppo la figura della Pivano è così poco riconosciuta...Eppure ha dato molto all'Italia grazie alle sue traduzioni, ricordi e critica.

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  2. Posso chiederti dove l'hai comprato? Persino su Libraccio non è disponibile. Devo rassegnarmi all'ebook?

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    1. Quando c'è una offerta sul kindle ne approfitto subito. Non so dove potresti trovarlo altrove, prova a chiedere nella tua libreria di fiducia.

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    2. Penso che farò lo stesso anche io, temo sia fuori produzione.

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