"Buchi nella Sabbia" di Marco Malvaldi


"Nessuna situazione come l'opera è in grado di passare in un attimo dal commuovente al ridicolo, se il destino ci si mette di mezzo."


Se il caldo opprimente e una fastidiosa umidità hanno reso Roma una camera di combustione (a ricordarmi che no, l'estate non fa proprio per me), almeno in quest'ultima piacevole lettura, ho potuto ossigenarmi e divertirmi un po' nella comicità di Malvaldi, lasciandomi alle spalle il trambusto di una capitale ancora in movimento.



Edito nel 2015 dalla Sellerio Editore, "Buchi nella Sabbia" è l'ultimo giallo a sfondo storico dello scrittore pisano Marco Malvaldi (1974), dopo il grande successo ottenuto da un'altra opera dello stesso genere e che ha consacrato ulteriormente l'autore, "Odore di Chiuso" (2011).
Se in "Odore di Chiuso" le vicende erano ambientate in una Italia post-unitaria, in quest'ultimo libro la monarchia sabauda è definitivamente consolidata ma non ha stabilizzato né risolto le insoddisfazioni di una nazione uscita da un Ottocento turbolento. Nei panni del simil-investigatore il curioso inventore della cucina moderna Pellegrino Artusi, lascia il posto al poeta Ernesto Ragazzoni.


Siamo nel 1901. Vittorio Emanuele III è diventato re subentrando al padre Umberto I, assassinato pochi mesi prima dallo studente anarchico Gaetano Bresci, ridotto anch'egli al silenzio per sempre.
A Pisa, città di tumulti anarchici, viene portata in scena al Teatro Nuovo, la "Tosca" del maestro Giacomo Puccini, sotto la presenza dello stesso re e omaggiarlo degnamente, per questo vengono chiamati i migliori artisti in circolazione, della rinomata compagnia di Bartolomeo Cantalamessa.
Ma la rappresentazione rischia di fomentare la ribellione dei cittadini, anche per il contenuto scomodo dell'opera. Si teme per la stessa vita del nuovo re, eppure a venire ucciso non sarà Vittorio Emanuele ma il celebre tenore carrarino, vanesio e donnaiolo, nonché anarchico Ruggero Balestrieri.
Le indagini seguite dal tenente delle Guardie Reali GianFilippo Pellerey non portano a nessuna risoluzione, tanto che viene già annunciato l'arresto del Puccini.
Sarà il giornalista de "La Stampa", Ernesto Ragazzoni, abile scrutatore e gran bevitore, esperto di musica a trovare i giusti indizi.

Teatro Verdi di Pisa

Ernesto Ragazzoni (1870-1920), fu giornalista di costume, poeta crepuscolare dei "Buchi nella Sabbia e delle Pagine invisibili" (cioè non scritte), perché la poetica era ritratta dalla sua stessa vita da spirito libero, qui defilato osservatore del dramma umano che si sta svolgendo sotto i suoi occhi.
L'umorismo sfrontato accompagna il lettore in un labirinto di personaggi, situazioni, duelli, seppur le parti avvincenti non risiedono nelle azioni ma nelle concatenazioni logiche della vicenda.
Lasciando da parte la pur brillante comicità unita ad uno stile arguto, ,Malvaldi ricrea mirabilmente l'atmosfera di inizio Novecento italiano.
Gli ideali e le aspirazioni che avevano portato alla formazione dello Stato italiano guidato da un monarca si erano scontrati, nella realtà dei fatti, in una unificazione traballante e fallace, ove covava al suo interno, tensioni sociali, insubordinazioni, ineguaglianze.
La stessa monarchia dei Savoia incurante di una Italia in fermento, snobbava quei rancori che andavano ad espandersi nei vari ceti. Un frangente che ancora oggi ne porta i suoi strascichi.
Ho trovato "Buchi nella Sabbia" un libro godibile, ricco di tecnicismi, aneddoti buffi, dove l'autore ritorna agli antichi fasti, tuttavia mancante di quella spontaneità e genuinità narrativa del precedente giallo.




M.P.







Libro :

"Buchi nella Sabbia", M. Malvaldi, Sellerio editore 2015.

Commenti

  1. Condivido questo parere più tiepido rispetto a quello espresso per Odore di chiuso, che, per me, rimane il miglior romanzo di Malvaldi (finora).

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    1. Sicuramente "Odore di Chiuso" ha delle qualità stilistiche superiori agli altri suoi libri, c'è più una narrazione fluida.

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