La vita che esiste nei libri


"Non si mette la vita nei libri. La si trova." Alan Bennett "La Sovrana Lettrice"





Oh si, quella che si anima sotto i nostri occhi mentre scorriamo con pigrizia o avidità le parole sottostanti : le vicende prendono forma, si presentano nelle nostra mente in modo soggettivo, perché chi legge o ascolta può trarne la propria, personale, interpretazione.
Ma la vita che esiste nei libri si anima anche senza lo scorrere delle parole o delle pagine e può completamente estraniarsi dal suo contenuto.
Lo sanno bene i lettori quando nel loro agognato libro, magari acquistato nel mercatino dell'usato, scoprono all'interno lettere, cartoline, fiori essiccati, fotografie, scontrini, e se il libro in questione continua il suo passaggio di proprietà, anche la sua storia continua ad esistere.
Non si può immaginare la miriade di oggetti, alcuni ininfluenti, altri semplicemente bizzarri, che si possono trovare in un libro usato o prestato da un amico o conoscente; momenti fugaci di vita quotidiana, rubati al normale corso del tempo e incastonati come monili preziosi, in un'epoca dimenticata.
Chissà da quando le persone hanno incominciato a scordare effetti personali nei libri...
In un vecchio tema di quinta elementare, scrissi quanto mi piacesse depositare in questi, biglietti di auguri della Prima Comunione. Col tempo vi ho lasciato cartoline, fiori essiccati, i miei preferiti, le orchidee e una volta ho perfino rinvenuto venti euro, lasciati lì senza ricordarmi il motivo.
La questione che potrebbe risultare superficiale ai più, non è stata presa in questo modo dal noto portale Abebooks, specializzato nel mercato on line di libri dell'usato.
Il colosso canadese ha svolto un'indagine su questi insoliti ritrovamenti da parte dei sui acquirenti : quel che ne è uscito ha meravigliato anche chi pensava di aver visto tutto.
In un attimo, fra libri vecchi e nuovi, sono usciti fuori dollari, cartoline di Natale del secolo scorso, certificati di matrimonio, ricette, biglietti del tram di Milano, titoli di libri da leggere, molti santini, uno scarafaggio, un preservativo, addirittura un anello con un piccolo diamante. Talvolta il "tesoro" vale, in termini economici, più del libro quando ci si trova davanti ad una cartolina firmata da Lyman Frank Baum (1856-1919), o bozze di poesie di scrittori famosi.


Adam Tobin proprietario di una rinomata libreria indipendente a New York, "Unnameable Books", oltre a svolgere il proprio ruolo di venditore, ha realizzato una teca dove ha posto tutto quello che ha scoperto nei suoi libri, liste per la spesa, biglietti di concerti e musei e una lettera autenticata di C. S. Lewis (1898-1963), autore delle "Cronache di Narnia". Lo spazio occupava prima una piccola parte posteriore del negozio, quasi nascosta, ora risulta fra quelle più visitate.
La passione per quel che viene rinvenuto nei libri usati è passata anche nel nostro paese, attraverso i "casi fortuiti" raccontati dai lettori nella rubrica "Libri usati con qualcosa dentro" del sito letterario "Archivio Caltari". Come in un gioco, i più accaniti bibliofili possono pubblicare la foto del "reperto"  annessa a descrizione, luogo del ritrovamento e data.
Fiori e lettere d'amore sono generalmente gli oggetti più collocati fra le pagine. A proposito ho scoperto che esiste un perfetto decalogo su come essiccare e pressare anche i petali più carnosi con procedimenti minuziosi e accurati.
Eppure non sempre quel che nascondiamo nei libri si rivela come qualcosa di positivo. Alcune volte è imbarazzante, altre volte pericoloso.
Questo è quello che è accaduto al poeta surrealista francese Robert Desnos (1900-1945), autore di testi di grande sensibilità e amore per la cultura e la libertà, la cui poetica è ancora poco riconosciuta.
Nella Francia occupata dal regime nazista, Desnos pianificava atti di resistenza mediante biglietti e giornali in cui incitava i suoi concittadini alla speranza e al coraggio.
Una mattina del 22 febbraio 1944 avvertirono il poeta di una possibile perquisizione nel suo alloggio da parte della Gestapo. Desnos bruciò tutte le carte compromettenti sparse nella propria casa: negli armadi, sotto il letto, nei cassetti, nella biblioteca; e fu tradito proprio da un libro che si era dimenticato di ispezionare, l'unico, a cui si scordò di togliere un documento nascosto nella rilegatura.
Facciamo caso agli oggetti visibili ma anche ciò che è appena percettibile, come una sottolineatura, una nota a margine, può raccontare molto di noi; i nostri pensieri, quello che amiamo e ciò che siamo.

"L'amatore della lettura, o lo studioso, ama sottolineare i libri contemporanei, anche perché a distanza di anni un certo tipo si sottolineatura, un segno a margine, una variazione tra pennarello nero e pennarello rosso, gli ricorda un'esperienza di lettura." Umberto Eco

Contravvenendo alle regole del "buon lettore", anni fa, ho voluto appuntare, con una matita, quello che ha segnato la mia lettura a trent'anni compiuti, "Anna Karenina".
La stessa attrice americana Marilyn Monroe (1926-1962), appassionata di letteratura, soleva annotare nei libri commenti o riflessioni su un argomento, un passo, che magari in quel preciso attimo rappresentavano le sue emozioni o dubbi.
E' impossibile, quindi, non considerare questo mondo silenzioso e polimorfo, importante quanto il valore del libro stesso, vista anche l'attrazione tutta umana per l'immortalità.
La vita esiste nei libri molto più di quanto noi pensiamo, perché anche senza lasciare nessuna traccia infine, in quel volume di fogli cuciti insieme, spendiamo gran parte del tempo; con le nostre lacrime, i nostri sorrisi, delusioni o sorprese, inconsapevolmente consegniamo a loro la nostra memoria.


M.P.





Commenti

  1. Sono d'accordo sul fatto che i nostri libri sono documenti della nostra esistenza: anche se ho perso l'abitudine di lasciare fra le pagine i segnalibri (perché spesso mi affeziono e tendo a portarli con me volume dopo volume), nei romanzi letti in passato li ritrovo e, inevitabilmente, con essi riscopro i ricordi dei momenti in cui li ho acquisiti. Anche le sottolineature hanno molto da comunicare, ma pure su questo terreno sono incostante: molto meglio incappare in un libro usato (di famiglia o acquistato su una bancarella) e vedere cosa gli altri vi hanno depositato. :)

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    1. Nei libri usati non ho trovato oggetti così bizzarri, ma ugualmente curiosi, come cartoline di vacanze, lettere d'amore e abbonamenti di case editrici. Una cosa che ho rilevato è che in passato si usava moltissimo il lei (come saluto o nelle promozioni, pubblicità), oggi invece si preferisce dare subito del tu.

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