I notturni di John Atkinson Grimshaw


Con la fine di novembre e l'arrivo di dicembre, il paesaggio urbano cambia notevolmente il suo aspetto. Non ci sono più i caldi raggi di settembre che come riflettori scenografici seguono il nostro cammino e invogliano la nostra mente ai buoni propositi per affrontare la stagione più faticosa né i bei colori di ottobre che con le loro sfumature dipingono come quadri squarci di mondo.
Si assiste ad un cambiamento radicale con forti venti, piogge consistenti, panorami lunari con alberi spogli e secchi, poca vegetazione e di notte, soprattutto, l'oscurità con la debole luce della luna rende il tutto misterioso e distante.
Proprio in questa conversione che precede il periodo delle nevi o delle gelate che mi ritrovo in affinità con i visionari dipinti del pittore inglese John Atkinson Grimshaw (1836-1893), un artista autodidatta che nell'era vittoriana ha saputo magistralmente realizzare nelle sue opere, atmosfere ricche di realismo e insieme di suggestioni, mistero e romanticismo; un connubio di ciò che guardiamo fuori e dentro di noi.



Si conosce poco della vita di Grimshaw; questo è dovuto al fatto che mentre gli artisti coevi hanno lasciato testimonianze e lettere, del pittore inglese non abbiamo nulla. Gran parte delle sue opere sono inoltre possedute da collezionisti privati e del loro passaggio da questo a quest'altro collezionista  non ci è dato sapere.
La parabola di John Atkinson Grimshaw fu però breve: nato a Leeds presso una famiglia battista, nel 1861 abbandonò il lavoro da impiegato presso le ferrovie per dedicarsi alla pittura e non seguendo nessun maestro e nessuna scuola, si aiutò attraverso la fotografia.
Un anno dopo partecipò ad una prima mostra con lavori semplici come nature morte, addentrandosi nel fairy painting, allora in voga, in ritratti di donne affascinanti, ma il suo stile divenne riconoscibile e ricercato soprattutto nel nord dell'Inghilterra attraverso la rappresentazione di scenari urbani moderni. Pur accostandosi di volta in volta nel corso della sua carriera, prima ai Preraffaelliti, poi Whistler infine a Tissot, Grimshaw restò sempre il pittore della poetica luce lunare, delle atmosfere vaghe, delle strade umide e buie.
Durante il British Empire la nazione godette di un influente incremento demografico con la conseguente fuga dalla terra e lo sviluppo dell'urbanesimo. Grimshaw attratto dal centro urbano, ritrasse questo mondo contemporaneo in crescita, nelle sue vedute al chiaro di luna di Leeds, Liverpool, Glasgow, non arrivando comunque (o non volendo arrivare) agli aspetti più lugubri e ambigui nascosti dietro a quel buio. Il suo lavoro era una celebrazione del progresso industriale equivalente a quei cambiamenti sociali descritti nelle opere di Dickens e della Gaskell.
Ed ecco che dai suoi dipinti si ergevano tra il crepuscolo o la notte più fonda case solitarie, vetrine luminose, luci a gas (sviluppatesi proprio all'epoca), pozzanghere, qualche figura solitaria in cammino o statica nella contemplazione del paesaggio, sentieri nebbiosi e bagnati.

"On Hampstead Hill" (1881) è considerato il capolavoro del pittore inglese che realizzava le sue opere per committenti soprattutto della media borghesia.
Grimshaw raffigura una delle strade più ricche e benestanti di Londra nel preciso istante del passaggio dal crepuscolo alla notte. La fioca luce della luna, circondata da massi di nuvole, rischiara, insieme ai lampioni a gas, il cammino di alcuni ultimi ritardatari: una carrozza e due figure assorte.
La maestria è evidente nel modo in cui egli riesce a catturare una quantità di diverse sfumature della luce, estremamente realistica.

"On Hampstead Hill"

Omaggio alla Gran Bretagna per l' espansione nel commercio è "Salthhouse Dock Liverpool".
Questo particolare porto della settentrionale città inglese costruito nella prima metà del Settecento per il commercio nel sale, divenne di grande importanza nella metà dell'Ottocento per le navi che al momento di fermarsi potevano caricare e scaricare le merci direttamente dai grandi magazzini. Gli affari riguardavano per lo più gli scambi con la Cina e le Indie Orientali.
Ebbene Grimshaw riporta sulla tela l'immagine del celebre porto in una serata offuscata. I nostri occhi si muovono nell'immagine appannata per cercare di definire le ultime incombenze di una giornata di lavoro volta alla conclusione. Tre carrozze transitano lungo la strada umida mentre gente ben vestita si attarda nell'ultima passeggiata; le vetrine dei negozi e  i lampioni ancora accesi rimandano agli ultimi affari serali, prima che sul porto possa calare definitivamente il buio.

"Salthhouse Dock Liverpool"

Nel 1879 diede vita ad un lavoro la cui rappresentazione prendeva spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Scarborough: nel suo "In Peril" il pittore realizzò un'ambientazione portuale al chiaro di luna; questa volta non romantico né sognante ma drammatico.
Un incendio è scoppiato presso una stazione balneare, alcune persone accorrono verso il posto, altri sulla sinistra si sporgono dal muro per essere partecipi del fatto; Grimshaw coglie proprio il momento della deflagrazione in una notte tempestosa e dal mare agitato come si vede dalla grande onda in fondo a destra. In questa scena così ricca di effetti, il pittore riesce con drammatica maestria a catturare ed accostare la luce lunare con il bagliore del fuoco e i loro riflessi sulla strada.

"In Peril"


Scarborough, la località turistica della contea del North Yorkshire dove per molti anni visse il pittore con la famiglia, era una delle mete più ambite dei più ricchi fedeli della regina Vittoria, grazie alle sue acque termali che nel corso degli anni aggiunse numerosi edifici di villeggiatura, centri benessere e sale da concerto. Nel 1876 proprio la sala da concerto subì un grave incendio.
"Reflection on the Thames, Wstminster" (1880) è stato selezionato in questa panoramica per il semplice fatto di essere il mio preferito. Questa scelta seppur semplicistica è  stata dettata anche dai tanti motivi che di Grimshaw qui si ripetono in un'armonia affascinante e oltre tutto poetica: la luce lunare, Londra, il fiume e la figura in primo piano.

"Reflection on the Thames, Wstminster"

Sembra quasi che la stessa donna del quadro e lo spettatore coincidano. Questa guardando dal parapetto una Londra immersa al chiaro di luna, è in contemplazione, assorta forse dalla bellezza creatasi o forse anche da un pensiero sorto nello stesso momento. Dietro di lei appaiono altri personaggi, soprattutto donne, a rammentarci che nonostante l'ora tarda la vita scorre ugualmente.
Si notano gli edifici simbolo della città, l'abbazia di Westminster  e il Big Ben.
La luce della luna si riflette nelle calme acque del Tamigi dandone una rappresentazione evanescente.
Diversa è l'ambientazione dei seguenti dipinti. Grimshaw non adoperò esclusivamente soggetti pertinenti alle grandi vie cittadine, affollate e al passo con i tempi: come è da esempio "A Golden Beam".

"A Golden Beam"

 La scena si apre su una strada suburbana, forse nemmeno molto frequentata, dove una graziosa figura femminile la percorre in un pomeriggio autunnale colorato dal tiepido colore rosso delle foglie sparse sul selciato, dei riflessi del cielo e dell'oro che si intravede in fondo alla via. Nella parte destra, nascosta dai rami quasi spogli degli alberi, si nota una tipica villa vittoriana che ci ricorda ancora una volta il realismo dell'opera, pur in una visione tipicamente nostalgica e quasi sognante.

"The Lovers" 

Un paesaggio ancora più solitario in "The Lovers" accoglie l'intimità di due figure indistinte colte nel momento di una passeggiata serale. Il cielo offuscato, la strada bagnata d'oro con la riproposizione di una casa appena celata dalla sera e dalle file degli alberi, l'attenzione al dettaglio ne danno un'immagine romantica ed enigmatica, lontana eppur vicina al mondo vittoriano e certo piacque ai mecenati d'epoca che potevano riconoscersi in quelle vaghe apparenze.





M.P.

Commenti

  1. Ciao! io devo ammettere che faccio veramente fatica a tollerare Novembre...per me si dovrebbe passare direttamente da Ottobre al Natale! I quadri di questo artista, però, sono davvero affascinanti...ed io non lo conoscevo affatto!

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    1. Ciao Silvia, in effetti novembre non piace a molti (e nemmeno a me) forse perché è un mese molto buio oppure ha la colpa di venire dopo i bei colori di ottobre e precedere la magia del Natale.

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  2. Che bello, non conoscevo questo artista ma i dipinti sono bellissimi!
    I colori e le sfumature sono magnifiche, io poi adoro i dipinti in cui si vede una grossa porzione di cielo e qui direi che sono stata accontentata.
    Inoltre mi piace l'atmosfera che sanno emanare, come se tutte le scene si svolgessero in un sogno, in un momento di pace isolato dal tran tran delle giornate :)

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    1. Sicuramente era questo il significato che l'artista voleva dare!

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