" Ricordi di Parigi" di E.De Amicis

" E si sente più che mai quando si parte,la sera che si passa per l'ultima volta,rapidamente,in mezzo a quell'immenso splendore dei boulevards,a cui succede tutt'a un tratto la mezza oscurità lugubre d'una stazione enorme e nuda [...] E si porge l'orecchio per l'ultima volta al tumulto lontano di Parigi con uno struggimento inesprimibile di desiderio e d'invidia.E dal fondo del vagone,al buio,rivedete la città,come l'avete vista una delle mattina di luglio da una torre di Notre Dame."


" Boulevard des Italiens" (1880),G.Caillebotte

Pubblicato nel 1879," Ricordi di Parigi", è il breve resoconto del viaggio intrapreso dallo scrittore Edmondo De Amicis ( 1846-1908) nella capitale francese,durante l' Esposizione Universale del 1878.
Una vera e propria immersione nel cuore di Parigi con i suoi boulevards Montmartre,Capucines
,Madelein,Haussman,i cafè,i restaurants,l'ostentazioni delle réclame,l'aria irrespirabile a causa di profumi e odori,la popolazione con " addosso l'argento vivo"; un grande teatro,una Babele ove affluiscono tutte le ambizioni e le dissolutezze della terra :

"Qui la strada diventa piazza,il marciapiede diventa strada,la bottega diventa museo;il cafè,teatro;l'eleganza,fasto;lo splendore,sfolgorio;la vita,febbre.[...] E' una gara di sfarzo
 e di appariscenza che toccala follia."

Questo in un torrente di folla,eppure conosciuta; sono le Gervaise* delle botteghe,le "grisette" del Kock**,i Gavroche dell' Hugo,l'uomo d'affari di Balzac,l'operaio di Zola.
E la Parigi notturna con l'Opéra,il Théatre Francais,i Campi Elisi,che diventa una grande festa,un baccanale con mille luminarie,mille attrazioni e licenziosità.
Così dopo un passaggio sull'Esposizione ( molto pedante,curiosa per chi ne voglia fare una ricerca sull'argomento); si descrivono gli incontri con due grandi romanzieri del periodo : il grande Victor Hugo,
vecchio e dalla fama ormai immensa e un giovane ma già affermato Emile Zola.Per gli estimatori di questi autori,una vera chicca.
Si ricomincia quindi con Parigi,ma questa volta con i suoi vizi,le sue miserie,la sua boria,da far rimpiangere quasi la bellezza delle città italiane.
Ma di Parigi si " può dire quello che si vuole: essa non ci bada più", perché " vi riconcilierete colla città in una bella giornata d'autunno."

L'affascinate capitale francese di fine Ottocento vista dagli occhi curiosi di un italiano;ma che non riesce a superare la bellezza descrittiva delle pagine di Balzac.




*  Gervaise,protagonista dell' "Assommoir" di Zola.
** Paul de Kock,scrittore ( 1793-1871).



Ebook:

" I Ricordi di Parigi",E.De Amicis,Fratelli Treves Editori

Commenti

  1. Interessante! Grazie per avermi fatto scoprire un testo che non conoscevo e che sembra davvero suggestivo! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si veramente curioso,ma non favoloso,ripeto per capire Parigi bisogna conoscere Balzac!

      Elimina
  2. Quanto amo Parigi e quanto vorrei tornare a quella meravigliosa epoca, per passarci una giornata! Bello, buona giornata, Federica

    RispondiElimina

Posta un commento