" Campo di Grano con Corvi ", il dramma di Van Gogh
" Mi sono rimesso al lavoro,anche se il pennello mi cade quasi di mano,e sapendo perfettamente ciò che volevo,ho ancora dipinto tre grandi tele*.Sono immense distese di grano sotto cieli tormentati,e non ho avuto difficoltà per cercare di esprimere la mia tristezza,l'estrema solitudine."
( Lettera a Theo,metà luglio 1890 )
" Campo di Grano con Corvi " è tra gli ultimi quadri di Vincent Van Gogh ( 1853-1890 ),dipinto pochi giorni prima della sua morte.E' tra i più famosi,ma non certamente il più amato,vista,quella sensazione di ansia e angoscia che traspare dall'opera e attanaglia l'animo dello spettatore e svela tutta l'esistenza drammatica dell'artista,portandola nel punto più alto.Era il 1890.
Ad un anno dal suo ricovero ( 1889 ),Vincent Van Gogh,che da molto tempo soffriva di attacchi epilettici** e allucinazioni,da cui scaturivano atti di violenza; il sedici Maggio 1890,partì alla volta di Parigi,per una breve tappa sulla via di Auvers-sur-Oise,nella regione dell' Île-de-France.
Auver-sur-Oise era dal XIX secolo uno dei posti preferiti dagli artisti.Molti,tra cui Cézanne,Daubigny,Corot,
Pissarro,furono ispirati dai suoi paesaggi pittoreschi.
Per Van Gogh significava questo,e riposo e aria buona.
" Ora cerco di guarire come uno che,volendo suicidarsi,trova l'acqua troppo fredda e cerca di aggrapparsi al bordo." ( Lettera a Theo,10/09/1889 )
Proprio qui conobbe il dottor Paul Gachet ( 1828-1909 ),medico e collezionista d'arte,che lo prese sotto cura.
Fu un perido di grande serenità e una ritrovata felicità artistica per l'artista votato da sempre alla drammaticità,prima come fanatico missionario,poi,a trant'anni,la svolta pittorica.
Infatti all'esposizione degli Indépendants***,a Bruxelles,alcune delle sue opere di Arles e Saint-Remy ricevettero i primi apprezzamenti e riconoscimenti,anche da parte di colleghi come Monet,Pissarro,Gauguin.
Anche la sfera familiare andava per il meglio : il fratello Theodorus ( 1857-1891 ) si era sposato e aveva avuto da poco un figlio,Vincent.
Tutte le forze di Van Gogh dipendevano da questo momento.
Ma accadde l'inevitabile.
Theo,mercante d'arte,si trovò in collisione con i suoi principali,i quali non condividendo le sue opinioni sull'arte contemporanea,gli tolsero la fiducia;inoltre la moglie e il figlio si ammalarono gravemente.
Vincent andò a Parigi,ma lungi dall'essere rasserenato,si trovò con i soliti turbamenti dovuti dal suo senso di colpa nei confronti dell'affettuoso e generoso fratello,unica sua fonte di sostentamento e amore.
Tornò a casa,riprendendo a dipingere.
Ispirandosi alla campagna di Auvers,eseguì un campo di grano desolato con al centro un sentiero senza ritorno da cui si stagliano corvi neri in un cielo blu-nero,forse una manifestazione di una tempesta.
Nonostante ritorni il famoso accoppiamento giallo-blu,esso ha perso ogni nota gioiosa,ogni leggerezza e luminosità.
La tela è dominata da un'atmosfera cupa,carica di presagio,tesa;i colori stesi con una pennellata carica,franta e spigolosa.
Il dipinto non è altro che una proiezione del suo stato d'animo sulla realtà,un grido di inquietudine,dolore e sofferenza.Se per gli Impressionisti la natura rappresentava un luogo felice e ricco di attrattive,per Van Gogh la natura è una matrigna crudele che non lascia scampo.E i corvi diventano simbolo di disturbo,follia.
Si evince tutto il dramma esistenziale dell'autore.
Terrorizzato di divenire preda di nuovi esaurimenti nervosi e stanco della sua povera vita,gravosa per tutti; si sparò un colpo di rivoltella al petto,nei campi,il ventisette Luglio 1890.
Ferito,ma cosciente,riuscì a ritornare a casa dove chiamò il dottor Gachet,con il quale tempo prima aveva rotto l'amicizia,morendo due giorni dopo davanti a Theo,subito accorso.
" Niente lacrime,l'ho fatto per il bene di tutti."
Lo stesso Theo morirà meno di sei mesi dopo.Non riuscirà mai a vedere la grande mostra che gli Indépendants realizzarono,in onore di Vincent,nel 1891; riproponendo dieci delle sue più belle opere,riscuotendo un successo senza precedenti.
L'esistenza di Van Gogh era finita,la sua fama stava appena iniziando.
" Costui o diventerà pazzo,o ci farà mangiare la polvere a tutti quanti.Se poi farà l'uno e l'altro,non sono in grado di prevederlo." Camille Pissarro.
* " Paesaggio con Cielo Tempestoso" e " Il Giardino di Daubigny."
** Van Gogh soffriva di psicosi epilettica.Il fratello Theo morì di sifilide.
*** La " Société des Artistes Indépendants " era una associzione nata nel 1884 e nacque dalla volotà di proporre tutte le opere che non venivano accettate al " Salon Officiel ".Era completamente indipendente dalle istituzioni ufficiali rispetto al " Salon des Refusés ".
Fonti :
" Van Gogh ",Rizzoli
( Lettera a Theo,metà luglio 1890 )
" Campo di Grano con Corvi " è tra gli ultimi quadri di Vincent Van Gogh ( 1853-1890 ),dipinto pochi giorni prima della sua morte.E' tra i più famosi,ma non certamente il più amato,vista,quella sensazione di ansia e angoscia che traspare dall'opera e attanaglia l'animo dello spettatore e svela tutta l'esistenza drammatica dell'artista,portandola nel punto più alto.Era il 1890.
Ad un anno dal suo ricovero ( 1889 ),Vincent Van Gogh,che da molto tempo soffriva di attacchi epilettici** e allucinazioni,da cui scaturivano atti di violenza; il sedici Maggio 1890,partì alla volta di Parigi,per una breve tappa sulla via di Auvers-sur-Oise,nella regione dell' Île-de-France.
Auver-sur-Oise era dal XIX secolo uno dei posti preferiti dagli artisti.Molti,tra cui Cézanne,Daubigny,Corot,
Pissarro,furono ispirati dai suoi paesaggi pittoreschi.
Per Van Gogh significava questo,e riposo e aria buona.
" Ora cerco di guarire come uno che,volendo suicidarsi,trova l'acqua troppo fredda e cerca di aggrapparsi al bordo." ( Lettera a Theo,10/09/1889 )
Proprio qui conobbe il dottor Paul Gachet ( 1828-1909 ),medico e collezionista d'arte,che lo prese sotto cura.
Fu un perido di grande serenità e una ritrovata felicità artistica per l'artista votato da sempre alla drammaticità,prima come fanatico missionario,poi,a trant'anni,la svolta pittorica.
Infatti all'esposizione degli Indépendants***,a Bruxelles,alcune delle sue opere di Arles e Saint-Remy ricevettero i primi apprezzamenti e riconoscimenti,anche da parte di colleghi come Monet,Pissarro,Gauguin.
Anche la sfera familiare andava per il meglio : il fratello Theodorus ( 1857-1891 ) si era sposato e aveva avuto da poco un figlio,Vincent.
Tutte le forze di Van Gogh dipendevano da questo momento.
Ma accadde l'inevitabile.
Theo,mercante d'arte,si trovò in collisione con i suoi principali,i quali non condividendo le sue opinioni sull'arte contemporanea,gli tolsero la fiducia;inoltre la moglie e il figlio si ammalarono gravemente.
Vincent andò a Parigi,ma lungi dall'essere rasserenato,si trovò con i soliti turbamenti dovuti dal suo senso di colpa nei confronti dell'affettuoso e generoso fratello,unica sua fonte di sostentamento e amore.
Tornò a casa,riprendendo a dipingere.
Ispirandosi alla campagna di Auvers,eseguì un campo di grano desolato con al centro un sentiero senza ritorno da cui si stagliano corvi neri in un cielo blu-nero,forse una manifestazione di una tempesta.
Nonostante ritorni il famoso accoppiamento giallo-blu,esso ha perso ogni nota gioiosa,ogni leggerezza e luminosità.
La tela è dominata da un'atmosfera cupa,carica di presagio,tesa;i colori stesi con una pennellata carica,franta e spigolosa.
Il dipinto non è altro che una proiezione del suo stato d'animo sulla realtà,un grido di inquietudine,dolore e sofferenza.Se per gli Impressionisti la natura rappresentava un luogo felice e ricco di attrattive,per Van Gogh la natura è una matrigna crudele che non lascia scampo.E i corvi diventano simbolo di disturbo,follia.
Si evince tutto il dramma esistenziale dell'autore.
Vincent Van Gogh |
Terrorizzato di divenire preda di nuovi esaurimenti nervosi e stanco della sua povera vita,gravosa per tutti; si sparò un colpo di rivoltella al petto,nei campi,il ventisette Luglio 1890.
Ferito,ma cosciente,riuscì a ritornare a casa dove chiamò il dottor Gachet,con il quale tempo prima aveva rotto l'amicizia,morendo due giorni dopo davanti a Theo,subito accorso.
" Niente lacrime,l'ho fatto per il bene di tutti."
Lo stesso Theo morirà meno di sei mesi dopo.Non riuscirà mai a vedere la grande mostra che gli Indépendants realizzarono,in onore di Vincent,nel 1891; riproponendo dieci delle sue più belle opere,riscuotendo un successo senza precedenti.
L'esistenza di Van Gogh era finita,la sua fama stava appena iniziando.
" Costui o diventerà pazzo,o ci farà mangiare la polvere a tutti quanti.Se poi farà l'uno e l'altro,non sono in grado di prevederlo." Camille Pissarro.
* " Paesaggio con Cielo Tempestoso" e " Il Giardino di Daubigny."
** Van Gogh soffriva di psicosi epilettica.Il fratello Theo morì di sifilide.
*** La " Société des Artistes Indépendants " era una associzione nata nel 1884 e nacque dalla volotà di proporre tutte le opere che non venivano accettate al " Salon Officiel ".Era completamente indipendente dalle istituzioni ufficiali rispetto al " Salon des Refusés ".
Fonti :
" Van Gogh ",Rizzoli
Che bella ricostruzione, sembra di esserci, lì, in quegli ultimi giorni di uno dei più grandi artisti di sempre... e il fatto che lui stesso abbia scritto tanto di sé nelle sue lettere ci aiuta ad essergli ancor più vicino.
RispondiEliminaSi Cristina,le lettere a Theo sono fonti preziosissime per capire tutto l'essere di Van Gogh!
EliminaE' veramente interessante conoscere un grande pittore tramite modi diversi.. questo modo mi è piaciuto molto ^^ grazie mille ^^ A presto... Pollysilvia ^^
RispondiEliminaGrazie,sono contenta Pollysilvia!
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