"Il Tulipano Nero" di Alexandre Dumas

" All'una di un pomeriggio del 7 agosto 1672 il giovane Cornelius si trovava nell'essiccatoio, i piedi appoggiati alla sbarra del tavolo, i gomiti sulla tovaglia, a rimirare estasiato tre piccoli bulbi che aveva appena staccato dal bulbo principale : tre bulbi puri, intatti, perfetti, inestimabile principio di uno dei prodotti più meravigliosi della scienza e della natura..."

"Veduta di Delft" ( 1660-61 ), J.Vermeer


Questo è il mio primo incontro con uno dei più grandi romanzieri francesi; sicuramente il più fecondo, vista la mole delle sue numerose opere, e colui che ha avuto più fortuna.
In questa estate molto torrida, mi sono immersa nelle pagine e nel mondo di Alexandre Dumas.
Il libro in questione non è tra i suoi più celebri, ma un'opera minore, seppur molto particolare ed insolita nella sua vasta produzione, per personaggi e trama.
Alla pubblicazione, nel 1850, il successo di Alexandre Dumas ( 1802-1870 ) era già esploso : romanzi come "I Tre Moschettieri" e "Il Conte di Montecristo" erano sulla bocca e fra le mani di molti francesi, e la sua figura imponente veniva riconosciuta in molti ambiti, artisti e anche politici.
Forse per sdoganarsi dalle etichettature che si impossessano prima o poi di qualsiasi romanziere, scrisse "Il Tulipano Nero", con la collaborazione di Auguste Maquet* ( 1813-1888).
Mentre mi apprestavo alla lettura; il suo titolo mi forniva pensieri riguardanti ad una, forse, vicenda ambientata durante la Rivoluzione Francese, con magari la figura di Maria Antonietta amica del protagonista...Ma niente è stato più fuorviante di quell'omonimo cartone animato tanto seguito nella mia infanzia.Perché quella di Dumas non è situata nella Francia del XVIII secolo, ma nei Paesi Bassi, o quel che erano allora le "Sette Provincie Unite", nel XVII secolo.
Dumas incentra la storia in un contesto storico ben preciso : ossia le lotte di potere che dividevano allora gli stati tra lo stadhouder Guglielmo III D'Orange ( 1650-1702 ) e il Gran Pensionario Jan de Witt ( 1625-1672 ) , terminate con la ferocia condanna a morte di quest'ultimo e del fratello Cornelius nel 1672.


Cornelius Van Bearle, medico e appassionato floricoltore della cittadina di Dordrecht, appartenente ad una ricca famiglia borghese nata dal commercio, uomo giusto e retto, nonché figlioccio del Cornelius de Witt; cerca di riprodurre con tutti i suoi sforzi e la sua bravura, il fiore perfetto e impossibile, il gran tulipano nero; per il quale la Società di Orticoltura di Haarlem offre centomila fiorini come premio al suo scopritore.
Cornelius riesce a ricavare tre bulbi da piantare, ma trova sulla sua strada l'antagonista Isaac Boxtel, floricoltore che roso dall'invidia per la scoperta del vicino, mette in atto un delittuoso crimine, facendo arrestare il giovane per alto tradimento nei confronti del principe Guglielmo D'Orange.
In carcere trova consolazione ed amore grazie a Rosa, la bella figlia del suo carceriere : a lei riserverà il compito di far crescere il tulipano nero, e di salvare lui e il fiore dal loro destino.


Quel che sembra un semplice e delicato romanzo d'amore, racconta in realtà di una coraggiosa eroina,di magnifici panorami e di uno dei periodi più floridi della storia olandese.
"Il Tulipano Nero" rappresenta uno dei primi casi in letteratura di "spionaggio universale", simboleggiati nella figura dell'antagonista Boxtel, esempio di quale rovina, morale e fisica, possa portare l'invidia.
La bella Rosa ne diventa invece la vera protagonista, la mente e l'azione del romanzo; da ingenua analfabeta a coraggiosa e astuta, si assiste alla sua trasformazione.
Sullo sfondo, il gran colpo narrativo, per cui varrebbe veramente la pena di leggere il libro, la cornice, le belle città olandesi : Amsterdam e Rotterdam, terre di viaggi e commerci, l'Aia centro del potere e della nobiltà e Haarlem con la sua cultura e i fiori.
Raffinate descrizioni che rimandano ai dipinti meravigliosi di Rembrandt e Vermeer e all'ascesa della prospera classe borghese che aveva nelle proprie mani il dominio sulla repubblica, mentre i paesi confinanti erano governati da regnanti.
Mai nella loro storia i Paesi Bassi avevano attraversato un periodo florido come nel XVII secolo, dove il benessere e la fioritura artistica andavano di pari passo.
Proprio in questo periodo crebbe negli ambienti elevati, una passione smodata e un forte collezionismo di fiori di tulipano, che portarono il prezzo del prodotto a livelli altissimi, tanto da ordinare la cosiddetta "bolla dei tulipani", che fu la prima bolla speculativa nella storia.

Alexandre Dumas


Il libro pur non avendo la stessa verve,gli stessi intrecci misteriosi,i personaggi emblematici delle opere di lungo respiro ( i fervidi lettori di Dumas potranno confermarlo ), non si può non rimanere affascinati e incuriositi da questo breve romanzo,ricco di affreschi e rievocazioni, dove non mancano comunque la suspence e lo humor.


"A volte si è facilmente sofferto da essere in diritto di non dover mai dire : Sono troppo felice."



M.P.









* Dumas ebbe molti cosiddetti ghostwriter.




Libro :
"Il Tulipano Nero", A.Dumas, Newton&Compton Editori.

Commenti

  1. Ma come, davvero niente Francia? Tradimenti dei cartoni animati, che sono stati il mio pane quotidiano! Scherzi a parte, interessante questo romanzo, di cui, finora, conoscevo appena il titolo. In effetti sembra ben lontano da Il conte di Montecristo che ho tanto amato, ma penso potrebbe piacermi anche quest'altro.

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    1. Sono stata proprio ingannata da quel cartone ;-) Comunque vedrò di leggere anche io "Il Conte di Montecristo".

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  2. La trama sembra interessante. Mi intriga, in particolare, la tematica dell'antagonismo. Anch'io non ho mai letto nulla di questo famoso autore, magari inizierò proprio con questo libro.

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    1. Sarà molto divertente vedrai,anche se il talento di Dumas è espresso in altre opere!

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