"Lettera di Una Sconosciuta" di S. Zweig


"A volte la vista mi si oscura, forse non riuscirò nemmeno a finire questa lettera... Ma voglio raccogliere le forze per parlarti una volta, solo questa volta, amore mio, tu che non mi hai mai conosciuta."



Garzanti



Questo è il mio terzo incontro con lo scrittore austriaco Stefan Zweig, e se da due indizi scaturisce una coincidenza, questo ultimo per me ha confermato l'incredibile grandezza di un autore che se nel passato ha conosciuto uno strepitoso successo, oggi rimane ancora oscurato dalla fama di altri suoi colleghi dalle più feconde pagine; eppure le novelle di Zweig sono gioielli narrativi e stilistici piccoli, ma preziosi quanto le perle.


Negli anni '20 del Novecento Stefan Zweig ( 1881-1942 ), era lo scrittore del momento. I suoi romanzi brevi vendevano milioni di copie, esaurendosi in pochi giorni e diventando successi anche nelle trasposizioni teatrali e cinematografiche; il suo attivismo per una promozione culturale e l'impegno pacifista in Europa, facevano di lui un uomo degno della più grande stima e rispetto.
Viveva in quel periodo a Salisburgo, in una villa su Kapuzinerberger, e nel 1920 si era sposato con Friederike Maria von Winternitz.
"Lettera di Una Sconosciuta", fu pubblicato proprio nel 1922, con un incredibile seguito di lettori che sancì la sua definitiva consacrazione.

Ambientato nella Belle Epoque viennese, il famoso romanziere R., rientrando nella sua bella casa nel giorno del suo quarantunesimo compleanno, dopo una gita in montagna, trova nella corrispondenza una lunga lettera, mancante del nome del mittente e firmata : "A te, che non mi hai mai conosciuta."
La lettera è la breve storia di una donna, che non rivelando mai il suo nome, racconta del suo amore e della sua genesi per lo scrittore.
Una intima e penetrante rievocazione che parte da una bambina, la Sconosciuta, chiusa nel suo piccolo mondo, timida e riservata, che si innamora ostinatamente e follemente di R, allora romanziere emergente; ma anno dopo anno il suo amore cresce giorno dopo giorno, nutrito nel buio, cambiando, come può cambiare il passaggio di una bambina che si scopre donna.
Per due volte la Sconosciuta incontra l'amato, passando con lui una notte d'amore e per due volte lo scrittore non la riconosce. Di lei altro non rimarrà che una "visione incorporea e appassionata, come l'eco di una musica lontana."
S. Zweig

In questo breve romanzo, stupisce quanto Zweig sia riuscito a narrare e scandagliare nell'intimo e nella psiche dell'universo femminile, attraverso la storia di un amore assoluto, non corrisposto.
La dolcezza, la sottomissione di una donna che pone l'amato al centro della sua vita, facendone il suo unico scopo, svelano le conoscenze psicologiche che il romanziere aveva appreso dalle teorie sulla natura umana dall'amico Sigmund Freud ( 1856-1939 ), e in particolare della cosiddetta "nevrosi".
Una figura, quella della Sconosciuta, lontana da quell'immagine indipendente e libera che noi oggi abbiamo, eppure intrinseca di debolezze, miserie e amore, impossibile da giudicare.
Lo stesso amore cullato dalla protagonista è descritto con cristallina progressione; da un amore tenero ed adolescenziale, verso una passione adulta, sensuale e profonda.
Il protagonista maschile R., viene colto invece attraverso la sua indifferenza, il suo modo di vivere superficiale ed egoistico, privo di sentimenti e ricordi, come l'umanità intera che correndo verso il domani, scorda il suo passato, inghiottendo con esso l'unica cosa che può salvarla da un destino ineluttabile, la memoria.


"Mi prese allora una furia improvvisa. Mi alzai in piedi, ti fissai a lungo. Poi dissi < Anche l'uomo che amavo è sempre in viaggio>  Ti guardai dritto negli occhi <Adesso, adesso mi riconoscerà! >
Tremavo, tutto in me urgeva, ma tu sorridesti e dicesti per consolarmi : < Torniamo sempre però>  < Si risposi io, < Tornate ma a quel punto avete dimenticato>"




M.P.





Libro :
"Lettera di Una Sconosciuta", S. Zweig, Garzanti 2014

Commenti

  1. Di Sweig vorrei, un po'alla volta, leggere tutto. Mi dispiace che questi brevi racconti non siano stati raccolti a gruppi di due o tre, perché il prezzo del singolo libricino mi porta spesso a preferire a Zweig autori più prolissi per ammortizzare le spese, ma riconosco che il suo talento meriterebbe pià seguito e credo che la scelta di Garzanti e Adelphi di pubblicare le varie novelle singolarmente non lo premi affatto.

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    1. Sicuramente la scelta delle case editrici non aiuta molto è vero, al massimo si possono trovare degli Adelphi tre novelle insieme ( ma non mi ricordo se sul kindle... ).Comunque è un peccato non leggerle.

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