"La Riunione di Famiglia", l'eterno capolavoro di Frédéric Bazille


"E' questo il genere di cose che voglio dipingere, scene fugaci di vita ordinaria..."


"La Riunione di Famiglia" ( 1867 ), F.Bazille



Riprendo la rubrica "Appunti d'Arte" con un quadro di cui volevo scrivere già da molto tempo, dopo averne visto uno speciale, che mi ha lasciato di stucco non tanto per il comune tema pittorico della rappresentazione familiare, quanto per i misteriosi sguardi dei suoi protagonisti, immobili ed intensi.
Il dipinto in questione è "La Riunione di Famiglia" di Frédéric Bazille, giovane pittore tra i primi ad entrare nel gruppo degli Impressionisti, e che solo una morte prematura non l'ha reso famoso come Monet o Renoir.


Era un tipo timido e raffinato Frédéric Bazille, diffidente e non facile alle amicizie, molto legato alla sua famiglia.
Era nato nel 1841, figlio di un ricco proprietario terriero e produttore di vini, nonché autorevole cittadino di Montpellier; sua madre proveniva da una famiglia di ricchi banchieri; il giovane Bazille divideva il suo tempo a Parigi, tra gli studi di medicina e l'atelier di Charles Gleyre ( 1806-1874 ), dove aveva conosciuto Claude Monet ( 1840-1926 ), Pierre-Auguste Renoir ( 1841-1919 ) e Alfred Sisley ( 1839-1899 ).
Amava lo stile pittorico dei suoi compagni e andava spesso con loro a dipingere nella foresta di Fontainebleau, en-plein-air, come nell'uso che stava nascendo e con una tecnica e visione completamente diversa dalla precedente arte.
Era ben accetto Bazille, per la sua generosità con cui aiutava i suoi amici e con cui per un certo periodo coabitò insieme.
Nel 1867, Parigi si preparava per accogliere l'Exposition Universelle, che doveva promuovere la città al rango di capitale d'Europa.
In quell'estate, ricca di scintillii e di vita, Bazille si rifugiò nella sua casa natia a Méric, vicino Montpellier.
Méric si presentava come una grande dimora,con dodici ettari di terreno, giardino all'inglese : un tipo di paesaggio mediterraneo con grandi alberi secolari.
Oggi è un parco pubblico che conserva tutta l'autenticità e il fascino del XIX secolo.
Bazille stava lavorando ad un quadro, ispirandosi al "Concerto nei Giardini delle Tuileries" di Manet e "Donne in Giardino" di Monet; sarebbe stato il suo più celebre capolavoro.



Sulla terrazza della villa, il giovane pittore, riunì dieci dei suoi parenti più stretti, ritraendoli all'ombra di un grande albero; sullo sfondo, l'assolata ed estesa natura meridionale.
All'estrema sinistra si intravede Bazille stesso, riconoscibile per l'altezza, in primo piano i genitori, Gaston e Camille Bazille e alcuni zii e cugini, mentre all'estrema destra il fratello del pittore con la moglie.
Tutti sono ritratti vestiti elegantemente : gli uomini con il cappello e la giacca nera,le donne in abiti chiari e morbidi; in gruppi che evidentemente dovevano apparire spontanei, informali.
Un dipinto per certi versi strano ed inquietante, dove i personaggi siedono rigidamente, come manichini, guardando davanti a sé lo spettatore, bloccati nelle loro pose in atteggiamenti stereotipati e segnati da una espressione intensa e fissa.
In primo piano,apparentemente abbandonati a terra, sulla ghiaia, si trovano un cappello femminile, un parasole chiuso e un bouquet quasi disfatto, senza alcun significato.
La luce del sud che filtra attraverso il fogliame, risalta il celeste del cielo, l'ombra del grande albero e i vestiti chiari. Il gioco di luce e ombre e i colori  luminosi richiamano quelli di Monet, quantunque la pennellata rigorosa e il disegno rigido sono ancora ben lontani dall'Impressionismo vero e proprio.
"La Riunione di Famiglia" fu accettata ed esposta al Salon del 1868, con gioia inaspettata di Bazille.
Solo due anni dopo, allo scoppio della guerra franco-prussiana, Frédéric Bazille, pervaso da quella "febbre della guerra", si arruolò nel reggimento dei zuavi. Voleva "morire sul campo di battaglia al galoppo", morì invece in una azione di guerra a Beaune-la-Rolande.



Dopo la morte di Bazille, il quadro passò in eredità alla sua famiglia, dove nel 1905 il fratello Marc lo donò allo Stato. Dal 1986, il misterioso quadro, si trova stabilmente al Museo d'Orsay.




M.P.



Fonti :

"Impressionisti. Biografia di un Gruppo", Sue Roe, Editore Laterza

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