Marilyn e la lettura
A più di mezzo secolo dalla sua scomparsa, l'immagine di Marilyn Monroe ( 1926-1962 ), è ancora quella tra le più amate, sfruttate, mitizzate, dalla televisione, dalla pubblicità, così come nella rete e nei social.
Non è raro imbattersi in una sua foto : lei nei vari set fotografici o dei suoi film, sulle spiagge, riviste, dipinta "alla Warhol", mentre sta leggendo libri, molti libri.
Negli ultimi anni, la sua figura è andata via via verso una completa rivalutazione, dei suoi film, del suo talento recitativo, dei suoi continui sforzi per perfezionarsi, della sua persona insieme fragile e sensuale, malinconica e desiderosa, unita a quella bellezza che come diceva Pasolini "aveva umilmente addosso".
E si è scoperto quanto Marilyn Monroe amasse infinitamente leggere. Che non era una donna dalla scarsa intelligenza, facile preda dell'universo maschile, ma una donna inaspettatamente colta, una lettrice acuta dalla grande sensibilità.
Forse per ovviare a quella mancanza di studi che contraddistinse e amareggiò tutta la sua vita, Marilyn leggeva con impegno, imparava da quel che aveva letto e rifletteva. Davanti a quei libri, seduta beatamente sulla poltrona o distesa come una ninfa sui prati, non era più la sirena del cinema americano, ma solo una ragazza come tutte le altre, con la mente altrove
Come prima di diventare una celebre attrice, trascorreva le giornate immersa nella sua enciclopedia di casa, Marilyn si applicava nella lettura spinta da quell'umile bisogno di conoscere per conoscere se stessi.
Quando poteva scriveva frasi, poesie, lettere e pensieri, su fogli sparsi, menù, fazzoletti di carta, ovunque si trovasse.
Nel 1956 aveva anche sposato il celebre scrittore statunitense Arthur Miller ( 1915-2005 ), autore dell'opera "Morte di un Commesso Viaggiatore"; matrimonio durato solo cinque anni, cinque anni di indifferenza e incomprensione.
Alla sua morte, avvenuta il quattro agosto 1962, nell' ultima casa in California, fu trovata una immensa libreria, di quasi quattrocento libri, di diverse tipologie, ad avvallare le diverse passioni dell'attrice; molti corredati di appunti e sottolineature.
La lunga lista comprendeva i classici della letteratura come "Madame Bovary" di Flaubert, "Delitto e Castigo" di Dostoevskij, "Addio alle Armi" di Hemingway, "Le Avventure di Huckleberry Finn" di Twain, "Sulla Strada" di Kerouac, il "De Rerum Natura" di Lucrezio, "Nana" di Zola, " Il Rosso e il Nero" di Stendhal, "Morte a Venezia" di Mann, "La Caduta" di Camus, "Ulisse" di Joyce, che aveva scoperto a ventisei anni, e ancora Aristotele, Marx, Eistein, Shakespeare, Maugham, Steinbeck, Sherwood Anderson. Intere sezioni dedicate alla psicologia con Freud, alla politica, al teatro ( Wilde ), alla poesia ( adorava Whitman e Rilke ), filosofia, arte ( Renoir ) e cucina.
Ne esce fuori una personalità eclettica e fortemente intellettuale, inaspettata, che contrasta con quei ruoli stereotipati e monotoni che il cinema le imponeva, nascondendo i suoi pensieri mai espressi.
Molti di questi vennero infine catalogati e venduti nel 1999 all'asta Christie's di New York, che fu la più importante di fine millennio, dove oltre ai libri, vennero venduti abiti e ricordi dell'attrice.
Il sito LibraryThing ne mostra ancora oggi alcuni volumi della lunga lista.
E noi, che amiamo leggere, ci piace ricordarla anche così,con un libro in mano, lo sguardo vago da miope, il viso assorto, la bellezza immutata.
Nel 1963 Pier Paolo Pasolini e lo scrittore Giovannino Guareschi, realizzarono un film-documentario "La Rabbia", dove esprimevano attraverso immagini e poesia, riflessioni e malesseri della società contemporanea. Una parte fu dedicata alla parabola esistenziale di Marilyn Monroe, come simbolo della morte della bellezza.
"Del mondo antico e del mondo futuro
era rimasta solo la bellezza,
e tu, povera sorellina minore,
quella che corre dietro ai fratelli più grandi,
e ride e piange con loro, per imitarli,
e si mette addosso le loro sciarpette,
tocca non vista i loro libri, i loro coltellini,
tu sorellina più piccola,
quella bellezza l'avevi addosso, umilmente,
e la tua anima di figlia di piccola gente,
non hai mai saputo di averla,
perché altrimenti non sarebbe stata bellezza.
Sparì, come un pulviscolo d'oro.
Il mondo te l'ha insegnata e
così la tua bellezza divenne sua.
Dello stupido mondo antico
e del feroce mondo futuro
era rimasta una bellezza che non si vergognava
di alludere ai piccoli seni di sorellina,
al piccolo ventre così facilmente nudo.
E per questo era bellezza, la stessa
che hanno le dolci mendicanti di colore,
le zingare, le figlie dei commercianti
vincitrici ai concorsi a Miami o a Roma.
Sparì, come una colombella d'oro.
Il mondo te l'ha insegnata,
e così la tua bellezza non fu più bellezza.
Ma tu continuavi ad esser bambina,
sciocca come l'antichità, crudele come il futuro,
e fra te e la tua bellezza posseduta dal potere,
si mise tutta la stupidità e la crudeltà del presente.
Te la portavi sempre dietro,
come un sorriso tra le lacrime,
impudica per passività, indecente per obbedienza.
L'obbedienza richiede molte lacrime inghiottite,
il darsi agli altri, troppi allegri sguardi
che chiedono la loro pietà.
Sparì come una bianca ombra d'oro.
La tua bellezza sopravvissuta dal mondo antico,
richiesta dal mondo futuro,
posseduta dal mondo presente,
divenne così un male.
Ora i fratelli maggiori finalmente si voltano,
smettono per un momento i loro maledetti giochi,
escono dalla loro inesorabile distrazione,
e si chiedono: È possibile che Marilyn,
la piccola Marilyn ci abbia indicato la strada?
Ora sei tu, la prima, tu la sorella più piccola,
quella che non conta nulla,
poverina, col suo sorriso,
sei tu la prima oltre le porte del mondo
abbandonato al suo destino di morte."
M.P.
M.P.
Non ho mai approfondito la conoscenza della figura di Marylin, ma certamente queste foto rivelano un aspetto della sua vita che non ci si aspetta da una diva del cinema: quelli che al primo impatto possono sembrare scatti simil-pubblicitari di una stella in riposo assumono tutt'altro spessore con le informazioni che ci hai dato, rivelando l'autentica vita interiore di questa donna tanto famosa quanto malinconica.
RispondiEliminaSe hai potuto notare, raccogliere foto e informazioni sulle grandi attrici del cinema italiano e straniero è un'altra delle mie grandi passioni, e Marilyn Monroe è la mia preferita, per tutto quello che rappresentato in quegli anni.
EliminaHo cercato di rappresentare in questo post, quanto la lettura possa essere un fatto importante nella vita privata di una persona, indipendentemente poi, dalla sua esistenza.
Bellissimo articolo su un'attrice che era non solo bella ma anche colta e intelligente, a dispetto di quanti pensassero che non lo fosse. Brava Michela! :-)
RispondiEliminaGrazie mille Alessandra. Questo suo aspetto è difficile da cogliere.
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