Il Museo Napoleonico di Roma



In piazza ponte Umberto I, in una delle zone più belle e turistiche di Roma, fra dimore storiche e i locali che di notte si animano, ti trova defilato e poco osservato dai più, il palazzo del Museo Napoleonico, piccolo ma incredibilmente legato alla sua città.
Il palazzo costituiva la residenza dell'originale ed eclettico conte Giuseppe Primoli (1851-1927), appartenete alla decadente nobiltà romana di fine Ottocento. Erudito e bibliofilo, il suo salotto letterario fu frequentato da esponenti della cultura e della politica italiana e francese. Appassionato di fotografia¹, di cui fu abile pioniere raffigurando spaccati di vita romana e parigina negli anni 1885-1905, il conte Primoli poteva vantare parenti illustri, come diretto discendente dei Bonaparte, essendo figlio di Charlotte Bonaparte (1832-1901), nipote di Giuseppe, fratello di Napoleone.
Per anni il conte collezionò e recuperò importanti opere d'arte, cimeli, costumi, tesori, magnifiche manifatture di grande valore storico della famiglia materna, meritevoli di essere ancor più conosciuti e ammirati.
Alla morte, secondo le sue volontà, Primoli li donò alla città di Roma insieme al suo palazzo, a dimostrazione dell'affetto nutrito per la capitale.
Oggi il museo storico è ubicato al pianterreno e ultimamente, secondo le direttive del Ministero dei Beni Culturali, visitabile gratuitamente.


Carlo Maria Buonaparte (1746-1785) = Maria Letizia Ramolino (1750-1836)
  •         Giuseppe Bonaparte (1768-1844), re di Napoli e Sardegna
Zénaide (1801-1854)
Charlotte(1802-1839)
  •          Napoleone I  (1769-1821)
Napoleone II (1811-1832), duca di Reichstadt
  •          Luciano (1775-1840), principe di Canino. Ramo romano 
Carlo Luciano (1803-1857) =  Zénaide, da cui una figlia Charlotte (1832-1901) sposa il conte Pietro Primoli conte di Foglia (1820-1883), da cui Giuseppe Primoli.
  •         Luigi (1778-1846), re d’Olanda. 
Napoleone III (1808-1873), imperatore dei Francesi

  •        Girolamo (1784-1860), re di Vestfalia, da cui discende il ramo americano dei Bonaparte, estinto nel 1945. Da Caterina di Wurttemberg ebbe la principessa Matilde.

Il percorso si articola in XI sale, ognuna con tematiche singole. Nella sala I-II la più ricca in fatto di oggettistica, vengono riportati alla luce i fasti del Primo Impero (1804-1814), attraverso dipinti, busti e soprattutto gioielli, cammei e cadeux che dovevano rappresentare non solo il legame affettivo tra i Napoleonidi ma una propaganda pubblicitaria del potere detenuto.
Con particolare attenzione si notano il piccolo salotto di Napoleone Bonaparte portato dalla sua residenza di Saint-Claude, il magnifico ritratto dell'imperatrice Giuseppina (1763-1814), prima moglie di Napoleone, in gran costume accanto ad un vaso con le sue amate rose, eseguito dal pittore Robert Lefèvre nel 1805.





Salotto dell'imperatore

Ritratto di Giuseppina

Nella II-III sala veniamo richiamati dalla magnificenza e splendore tipiche del Secondo Impero (1852-1870), di Napoleone III, ricreate secondo il gusto sfarzoso dell'epoca. Troneggiano qui i ritratti dei due sovrani eseguiti dal Winterhalter nel 1852.
L'imperatrice dei Francesi Eugenia (1826-1920), di origini spagnole, è raffigurata in tutta la sua bellezza, la corona imperiale le si trova accanto, mentre indica sullo sfondo uno scorcio delle antiche Tuileries. Affascinante e famosa per i suoi grandi abiti, non era tuttavia molto amata dal suo popolo che la vedeva come una figura intrigante.
Il mobilio della sala risiedeva invece nel salotto parigino della principessa Matilde (1820-1904).




Napoleone III

L'imperatrice Eugenia

La IV sala del museo è dedicata a quel che solo per titolo e mai de facto, il Re di Roma, ovvero Napoleone Francesco, noto come Napoleone II (1811-1832), figlio di Napoleone e della seconda moglie Maria Luisa d'Austria, divenuto nel 1832 duca di Reichstadt dopo la fine dell'era napoleonica.
Bello e intelligente, nella stanza sono presenti dipinti ed oggetti personali della breve e sfortunata vita dell'Aiglon, i cui sogni del padre lo avevano promesso ad una gloria perpetua, non ad una solitaria dipartita.
Sotto una teca invece è visibile l'ultimo gioco che l'imperatore portò con sé nell'ultima residenza a Sant'Elena.

Ultimo gioco di Napoleone

Dopo la sala riguardante la Repubblica Romana (1798), trova spazio la sorella più famosa del Bonaparte, la bella Paolina, su cui la storia e i pettegolezzi tanto hanno favoleggiato.
Paolina possedeva una personalità non dissimile da una Giulia imperiale, seducente e spregiudicata con i suoi amanti, eppur fedele ad un solo uomo, il fratello.
Si possono ammirare mobili tipicamente femminili come la toletta, lo specchio portatile (poi donato alla nipote Charlotte), come le scarpette e il bel dipinto di Francois Kinson (1808), ad immortalarne la bellezza.

Toletta

Specchio portatile


Paolina Bonaparte

Successivamente alla sala del Regno di Napoli, omaggiante al fratello maggiore di Napoleone, Giuseppe (1768-1844), re di Napoli e Sardegna, segue quella dedicata a Zénaïde e Charlotte, figlie di Giuseppe e Julie Clary.
Le sorelle sono dipinte in una splendida opera di Jacques-Louis David del 1821, unite elegantemente mentre leggono una lettera del padre.



Nécessaire da viaggio di Zénaïde. Esso comprendeva l'occorrente per scrivere, pezzi di toletta e cucito.

Alla sala dedicata a Luciano Bonaparte (1775-1840), principe di Canino, altro fratello dell'imperatore, con il ritratto della seconda moglie Alexandrine de Bleschamp (a Spoleto c'è il suo bellissimo abito di corte), si prende conoscenza con il ramo romano della famiglia con i ritratti del proprietario del palazzo e della cugina Matilde, donna del bel mondo francese e libertina, grande protettrice di scrittori come Gustave Fluabert, Alexandre Dumas figlio, Ernest Renan.
La libreria di Napoleone con i suoi ultimi volumi della sua collezione a Sant'Elena è sicuramente il pezzo più prestigioso del museo, in cui si rimarca la passione dell'imperatore per i classici e saggi storici.


Napoleone Bonaparte



Alexandrine de Bleschamp


Libri di Sant'Elena


Giuseppe Primoli e la Principessa Matilde


Entrando nel piccolo museo si rimane strabiliati dalla enorme quantità di memorabilia risalente ad un periodo così lungo, una galleria di memorie simile più ad una macchina del tempo, trasporta il visitatore dagli inizi dell'Ottocento arrivando alla sua fin-de-siècle per tutti gli appassionati di storia e storie di una città che non ha mai finito di stupire ed ammaliare e al suo diritto di essere per questo riamata.


M.P.



Le foto sono riservate.



Sito del Museo Napoleonico di Roma.


¹ Nel suo viaggio a Roma (31 ottobre - 15 dicembre 1894), lo scrittore Émile Zola citava i fratelli Primoli con la loro "lanterna magica".



Per chi voglia leggere biografie su alcune donne della famiglia Bonaparte consiglio :

"Josephine. Dalla Martinica al trono di Francia la donna che sposò Napoleone", Ernest J. Knapton, Mondadori.
"Paolina Bonaparte. La Venere dell'Impero", Flora Fraser, Mondadori

Commenti

  1. Grazie Michela per avermi fatto conoscere un museo di Roma che mi era completamente sfuggito ;-)

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    1. Se avrai modo di vederlo, ti renderai conto non soltanto della sua preziosità storica ma anche come sia tenuto in modo ineccepibile.

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  2. Mi capitò di visitarlo molti anni fa, almeno una quindicina. Mi ero trasferita da poco vicino Roma e fu uno dei primi musei che volli visitare. Decisamente trascurato dai più, invece è un grande esempio di conservazione e rispetto. Ne ho un ottimo ricordo, le tue descrizioni sono assai interessanti.

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