Berthe Morisot, una retrospettiva al Museo d'Orsay


In questi giorni a Parigi si fa un gran parlare, oltre del caldo eccezionale, di una mostra particolare che sta riscuotendo un ampio apprezzamento da parte del pubblico e della critica e la cui curiosità si sta facendo viva anche oltre i confini francesi. Allo storico museo d'Orsay si sta svolgendo una rara e preziosa retrospettiva sulla più conosciuta pittrice del gruppo degli Impressionisti: Berthe Morisot (1841-1895).


"Autoritratto" (1885)


Non so se sia la prima su questa talentuosa artista ma certamente è la più vasta, visto che arriva a comprendere ben settantacinque opere, di cui trentadue appartengono a collezioni private.
Fino al ventidue settembre (per chi avesse già in mano un biglietto per Parigi consiglio di visitarla) questa mostra promuove e rende il giusto omaggio ad una pittrice professionista, fondatrice non meno dei suoi colleghi uomini dell'Impressionismo, narratrice attraverso le tele della vita moderna, dei giardini, la moda, l'ambiente domestico, dell'effimero e dell'impressione fugace.
Diversamente dalle sorelle che si bloccarono nei ruoli di mogli e madri, la Morisot andò oltre, ritagliandosi un'indipendenza e una libertà nel privato come nell'arte.
E se dopo la sua morte la sua figura è andata adombrandosi, nuovi capitoli si stanno riscrivendo.



"Veduta del piccolo porto a Lorient" è stata una delle realizzazioni più amate della pittrice francese, a partire da quel che fu il suo primo beneficiario, Édouard Manet, dopo la presentazione tra i due che avvenne nel 1868 da parte di Fantin-Latour.
Il dipinto realizzato nel 1869 ritrae la piccola città portuale della Bretagna, immersa nella piena stagione estiva.
Nel corso dell'Ottocento i francesi avevano cominciato a recarsi in vacanza nelle località marine, soprattutto Bretagna e Normandia. Il paesaggio era una consuetudine sociale, dove poter stringere importanti amicizie e legami sentimentali proficui, e per sfoggiare le ultime mode, con gentiluomini e signore vestiti di tutto punto con i parasoli: essi rappresentavano la versione borghese delle scampagnate estive della classe operaia in riva al fiume.
Anche Berthe Morisot approdava a Lorient in quell'estate con in braccio una pila di libri di Manet, tele e colori, per far compagnia all'amata sorella Edma, da poco sposata con un ufficiale di marina, e di cui quest'ultima è il soggetto all'estrema destra.

"Veduta del piccolo porto a Lorient" (1869)

Il quadro è un capolavoro di chiaro-scuro, luminosità e maestria; a destra la figura aggraziata di Edma è in piena luce, seduta sul parapetto, vestita con un elegante abito bianco, con in mano il parasole, assorta nell'immagine del suo viso riflesso nell'acqua. Lo stesso cielo con le nuvole si specchiano nel mare dove sono presenti le barche ormeggiate e le banchine costruite giusto un anno prima. Poco più in là si intravedono case, una torre, persone immerse in questo scorcio vaporoso in cui la natura, Edma e la città portuale sembrano comunicare su uno stesso ritmo.
Il 1869 che doveva segnare in Francia l'apertura del canale di Suez, la pubblicazione dell' "Educazione Sentimentale" di Flaubert, Berthe raffigurava gli ultimi momenti del Secondo Impero, prima del suo definitivo collasso.

Il 1873 rappresentò per Berthe Morisot un anno fondamentale, sia dal punto di vista professionale che privato. Dopo la guerra franco-prussiana che comportò la fine del Secondo Impero, la Germania si ritirava piano piano dalla Francia, l'ex imperatore Napoleone III moriva esule in Inghilterra. A Parigi si ricominciava a vivere di nuovo entrando in quell'epoca di euforia e leggerezza della Belle Èpoque.
In questo clima di novità e vivacità, mademoiselle Morisot entrò a far parte di quel gruppo di artisti (in seguito denominati "Impressionisti") partecipi della neonata "Société Anonyme des Artistes, Peintres, Sculpteures, Graveurs" (Degas, Cézanne, Bracquemond, Monet, Pissarro...) mentre il suo intimo fu allietato dalla nascita della seconda figlia dell'amata sorella, evento celebrato nel capolavoro "La Culla".
Dello stesso anno "La Lettura (L'Ombrello Verde)" fu composto molto probabilmente in quell'estate nei pressi di Maurecourt, nella regione dell' Île-de-France. Il soggetto è sempre la sorella Edma immersa questa volta in aperta campagna, con il suo elegante abito bianco a fiorellini, la testa china su un libro nell'atto di sfogliarlo.

"La Lettura (L'Ombrello Verde)" (1873)

Il viso di Edma non è ritratto con la stessa bellezza e sensualità che caratterizzavano le figure femminili di Renoir né con quelle sembianze accattivanti e sfrontate di Manet: come nella "Donna davanti alla Toilette" (1875-1880) non esiste qui curiosità o malizia. La sorella è raffigurata in una solitaria, intima lettura, lontana da occhi indiscreti; esiste solo lei e il mondo circostante, dietro è presente l'ombrello verde del titolo, singolarmente aperto e abbandonato come il ventaglio.
Il dipinto realizzato con le consuete pennellate veloci emerge con freschezza e vivacità e rappresentò una delle quattro opere portate dalla pittrice alla prima mostra del gruppo l'anno seguente.

"In Inghilterra (E. Manet sull'Isola di Wight)" (1875)

Nel 1874 Berthe Morisot, dopo aver partecipato alla prima mostra del gruppo, convolò a nozze con il fratello minore di Manet, Eugène.
Rispetto a molte donne dell'epoca, Berthe proseguì a dipingere anche da sposata, continuando a firmare con il suo nome da nubile: poté ritenersi fortunata perché non conobbe mai l'urgenza del denaro e perché trovò nel marito un compagno accondiscendente.
L'estate del 1875 partì con Eugène alla volta dell'Inghilterra dove credeva di poter farsi conoscere all'interno del panorama artistico. Nell'anno in cui viene proclamata la Costituzione della Terza Repubblica, l'anglofilia era la nuova moda del momento e il suolo inglese una terra promessa, un posto dove si vendeva bene l'arte, come aveva fatto il pittore francese Jacques Tissot divenuto molto ricco a Londra.
A luglio muniti di lettere di presentazioni e idee romantiche, arrivarono a Cowes, sulla ventosa isola di Wight frequentata allora dall'alta società inglese, un mondo prettamente elitario di signori e dame impreziositi di tutta la loro vistosa eleganza, impegnati tra fastosi banchetti, regate, passeggiate sul molo e bagni.
Berthe trascorse la maggior parte del tempo a dipingere e proprio nel salone del Globe Cottage, dove presero l'alloggio, ritrasse il marito.
Nell'opera "In Inghilterra (Eugène Manet sull'isola di Wight)" Eugène con un cappello di paglia e vestito in modo elegante è appoggiato ad una sedia decorata intento a guardare fuori dalla finestra il porto di Cowes.
Sul davanzale sono presenti dei vasi di fiori che si confondono con il piccolo giardino di fronte alla residenza; davanti alla recinzione si intravedono le figure femminili di una donna e una bambina che passeggiano sulla banchina mentre le barche sono ormeggiate al porto.
La particolarità di questo intimo dipinto è raffigurata dalla luminosità, dalla scelta di colori vivacemente armonici e dalla inusuale trasparenza delle vaporose tende: è un guardare dentro e anche fuori e l'occhio dello spettatore si sposta fra questi diversi campi visivi.
I coniugi Manet ritornarono a Parigi delusi dal posto e dal non essere riusciti a concludere alcun affare.
Tuttavia questo quadro mostra già una professionalità più avanzata, un'arte più ricca e personale ed è stato scelto oggi come il dipinto simbolo della mostra.

In "Lago Bois de Boulogne (Giorno d'Estate)" del 1879 la scena raffigurata questa volta si sposta a Parigi nel celebre parco del Bois de Boulogne, dove i francesi amavano fermarsi e trovare riparo dal caldo estivo.
In questi ultimi anni dell'Ottocento, in una Francia fomentata dalle grandi riforme repubblicane, dove Charpentier fondava la rivista d'arte "La Vie Moderne",Berthe Morisot provava le prime gioie da madre dopo aver partorito l'anno precedente il suo unico figlio, una bimba, Julie.
Anche lei trascorreva le giornate passeggiando nel parco insieme alla figlia con tata al seguito e le capitò anche di dipingere, prendendo due modelle per la realizzazione dell'opera.
Due donne, vestite secondo l'ultima moda, sono riprese durante un loro giro in barca sul lago del parco: la prima guarda verso lo spettatore mentre la seconda volge il suo sguardo verso due paperelle che nuotano nella placidità delle acque.
Se il tema ha poco da dire, lo stile, le pennellate che si fanno ancora più veloci, la luminosità e il blu ceruleo della giacca della seconda donna e del fiocco sul cappello della prima richiamano fortemente l'attenzione.
Il lago e il paesaggio circostante si riflettono vicendevolmente; anche l'angolo ripreso dalla pittrice ha molto di originale rispetto alle opere simili dei suoi colleghi mentre i contorni di ogni singola figura sono meno delineati ma efficaci nel rendere la scena come un momento, un impressione fugace e dare moviemento. Fu portato in seguito alla quinta mostra del gruppo.

"Lago Bois de Boulogne (Giorno d'Estate)" (1879)

Bougival era un grande e folcloristico villaggio della regione dell'Île-de-France a diciassette chilometri di distanza dalla capitale, che visse verso la fine del XIX la sua epoca d'oro. Adorato da molti pittori e in particolare dai pittori impressionisti, Bougival attirava francesi e stranieri per la sua verdeggiante natura accompagnata dalla Senna, che rinfocolava l'amore per la campagna (e delle scampagnate raccontate in quell'anno da Maupassant), nei mesi estivi. Qui aveva soggiornato per qualche tempo Dumas figlio in compagnia della bella Marie Duplessis, la "signora delle camelie".
Berthe Morisot aveva una  casa di campagna a Bougival, con un ampio giardino pieno di fiori, dove visse e lavorò tra il 1881 e il 1884.


"E.Manet e sua figlia nei giardini di B." (1881)
 "Eugène Manet e sua figlia nei giardini di Bougival", realizzato nel 1881, rappresenta una scena privata ambientata proprio nel suo giardino, in cui i protagonisti sono Eugène e la piccola Julie.
Il marito seduto su di una panchina, guarda attentamente Julie, di appena tre anni, che gioca con delle costruzione sopra le ginocchia del padre; alle loro spalle si intravede un grande roseto.
I toni chiari e iridescenti rivelano una felicità domestica che non ha nulla comunque di consueto. I giardini, motivo amato dalla Morisot, rappresentavano un luogo di libertà ed indipendenza dove la donna poteva liberamente esprimersi e qui anche la tradizione sembrava ribaltata: non era più il celebre pittore a presentare la sua gioiosa famiglia ma una pittrice indipendente.


<<Non penso che ci sia mai stato un uomo che ha trattato una donna come sua pari - so di valere quanto loro>>. 1890 Berthe Morisot


Gli ultimi anni che vanno dalla fine dell'Ottocento ai primi del Novecento furono un periodo di scissioni all'interno del gruppo degli Impressionisti: ognuno prese una propria strada o continuò verso un nuovo stile e nel frattempo insieme avevano ormai dato il largo a nuove forme, nuove avanguardie.
Anche sul piano storico la Francia attraversava un periodo di scossoni, dalla parabola del ministro Georges Boulanger, all'esposizione Universale del 1889, allo scandalo di Panama del 1893 (l'anno dopo scoppierà quello dell'"affare Dreyfus" ).

"Ragazza in un Parco" (1888-1893)
 La Morisot, ormai donna adulta, lavorò a più riprese ad un ritratto (uno degli ultimi) che iniziò nel 1888 per concluderlo nel 1893 e in questo lungo intervallo si ritrovò privata della figura del marito, morto nel 1892.
"Ragazza in un Parco" mostra una giovane affascinante donna seduta su una panchina, in primo piano ma decentrata verso destra.
Ha un grande cappello di paglia e i suoi lunghi capelli rossicci le scendono morbidi sul petto. Ha un vago sorriso di soddisfazione disegnato sulle labbra.
Dietro si apre un rigoglioso giardino, di piante e fiori dai colori che si armonizzano con la figura femminile, creando attraverso le linee morbide del disegno e la luce un'atmosfera vivace, dove la giovane diventa parte integrante della natura; un felice connubio, questa volta molto più profondo, tra la natura e il ritratto.
Nel gennaio del 1895 Julie si ammalò di una brutta influenza, Berthe, la cui salute era già peggiorata dopo la morte del marito, curando la figlia venne contagiata, morendo un mese dopo.
Renoir quando seppe della sua morte lasciò cadere i suoi pennelli e corse a Parigi, e venne a conoscenza che le era stata affidata la giovane insieme a Mallarmè.




M.P.







Fonti:

"Impressionisti. Biografia di un Gruppo", Sue Roe, Economica Laterza





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